L’inaugurazione dell’Anno Giudiziario è stata segnata da una protesta eclatante delle toghe, che hanno abbandonato le cerimonie in diverse città italiane. L’Associazione Nazionale Magistrati (ANM) ha manifestato il proprio dissenso nei confronti dell’esecutivo, criticando la riforma della giustizia che prevede, tra l’altro, la separazione delle carriere.
A Napoli, i magistrati presenti alla cerimonia hanno esposto copie della Costituzione mentre risuonavano le note dell’inno di Mameli, in presenza del Guardasigilli Carlo Nordio. A Milano, invece, alcuni giudici e pubblici ministeri hanno protestato indossando la toga davanti all’ingresso principale del Palazzo di Giustizia. Successivamente, durante la cerimonia inaugurale, come annunciato dall’ANM nei giorni precedenti, i magistrati hanno lasciato l’Aula Magna al momento dell’intervento del rappresentante del Governo.
Proteste analoghe si sono registrate in altre città, tra cui Firenze, Bologna e Torino, dove i magistrati hanno abbandonato le rispettive aule. A Roma e Catania sono stati esposti cartelli a difesa della Costituzione. In Calabria, le manifestazioni si sono svolte davanti alle sedi delle Corti d’Appello di Catanzaro e Reggio Calabria; nel capoluogo regionale sono stati mostrati manifesti con frasi celebri di Piero Calamandrei.