Valditara è ossessionato dall'identità: la miopia di chi non capisce che l'Italia è un 'mosaico di culture'

Valditara come altri ministri di questo Governo è ossessionato dall’identità. L’identità nell’accezione più negativa, l’identità senza grandi fondamenti valoriali

Valditara è ossessionato dall'identità: la miopia di chi non capisce che l'Italia è un 'mosaico di culture'
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Tiziana Buccico Modifica articolo

21 Gennaio 2025 - 23.20


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Valditara come altri ministri di questo Governo è ossessionato dall’identità. L’identità nell’accezione più negativa, l’identità senza grandi fondamenti valoriali, visto che la maggioranza di Governo non ha idee chiare a riguardo e soprattutto mostra poca coerenza. L’identità è essere cristiani e patrioti? Cristiani che non credono e non rispettano la dottrina e i sacramenti e patrioti sempre in cerca di protezione, che professano autonomia e poi per una nomina si piegano o cambiano idea?

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La Treccani ha scelto come parola dell’anno il rispetto, splendida parola, un valore da coltivare nelle scuole e ovunque nella sfera privata e pubblica. Il rispetto è anche quello verso le libertà di pensiero, verso gli altri ed invece al Ministero dell’Istruzione preferiscono parole come ordine e disciplina, mentre sarebbe meglio puntare sul rispetto, sulla libertà e sulla partecipazione, ma senza scomodare il grande Gaber, per il pensiero unico del nostro Governo sono parole sovversive e troppo ideologiche. Ma si sa che chi ha paura, è perché è insicuro e crede solo nelle regole e nelle sanzioni, nelle punizioni e nell’autoritarismo. Confondendo molto spesso, anche nell’ambito della didattica, due termini come autorità e autorevolezza, la seconda si esercita sugli studenti con il carisma, il sapere, la capacità di dialogare, il confrontarsi, la passione per lo studio; la prima, l’autorità, con sistemi e strumenti molto diversi come i voti, le note e i richiami. Il titolare del Dicastero di Viale Trastevere e la Commissione per la Revisione hanno immaginato linee guide che invece di rendere la scuola più moderna rispetto alla scuola di un secolo fa di Gentile, sono tornati indietro, una revisione conservatrice e oscurantista, ma mi domando come si possa essere così miopi, rispetti ad un mondo globale che cambia a ritmi vertiginosi? Il capo del Governo ammira il visionario Musk e poi eliminiamo la geostoria? Siamo così provinciali da dividere ancora il mondo in Occidente e Oriente? Proprio noi italiani, che siamo come dice Crepet:” un mosaico di culture”.

L’Italia è un mix straordinario di influenze, di popoli, di tradizioni, dalle Alpi al Mediterraneo.  Un ritorno al passato per tentare di affermare un’identità italica e occidentale? Spacchiamo ancora l’Italia in due e ci allontaniamo dalle nostre radici? Il sud del nostro Paese appartiene alla grande civiltà greca e poi romana e non storcete il naso, anche araba. La nostra più grande ricchezza è stata essere un crocevia di grandi civiltà. Le nostre coste hanno accolto genti e saperi diversi, mentre l’Italia è stata unita da chi credeva nella coesistenza di tante anime. Povero Garibaldi, chiamato l’eroe dei due mondi. Un popolo di viaggiatori e navigatori può essere ridotto a valori così infimi e insignificanti a difesa di cosa? La nostra grandezza è stata anche aver saputo accogliere tutti dando vita ad una delle nazioni più amate ed accoglienti al mondo. Ma forse tutto questo clamore oltre alla propaganda, che contraddistingue ogni azione del Governo, serve anche a distrarre dal PNRR, dagli accorpamenti delle scuole, la fatiscenza dell’edilizia scolastica, e di docenti sempre meno preparati e motivati?!

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Un PNRR che tra cavilli e incapacità non porterà ai progressi e all’ammodernamento sperato, ma naturalmente è “tutta colpa della sinistra o di chi c’era prima”, ed invece è un’occasione persa. Urliamo identità ma gli italiani non fanno più figli, e il numero degli studenti diminuisce ogni anno portando a chiusure di sedi e plessi scolastici e di conseguenza a tagli del personale. La linfa vitale della nostra scuola sono gli stranieri, le seconde generazioni di quegli immigrati che il governo Meloni discrimina e a cui rifiuta di riconoscere diritti, come lo ius scholae.  Forse Valditara e i suoi alleati pensano che far leggere la Bibbia indurrà gli italiani a procreare e ad intervertire la denatalità? 

Per non parlare dell’edilizia scolastica, scuole che cadono a pezzi, senza wi-fi e senza cablatura, con servizi igienici fatiscenti e palestre arrangiate, senza laboratori e biblioteche e con barriere architettoniche inaccettabili. E i docenti, che tra burocrazia e regole antiche, passano ore a parlare del nulla senza potersi aggiornare e senza avere più quel ruolo fondamentale per gli studenti e la società civile. Spesso docenti che insegnano per ripiego, che mettono in crisi anche quelli che invece vivono l’insegnamento come missione, che ci mettono l’anima, la passione e che credono ancora che la scuola sia per tutti, che rappresenti quell’ascensore sociale che premia il merito sia con una sufficienza che con un’eccellenza. Sono tanti gli insegnanti che credono nel proprio lavoro e che vedono vanificati i loro sforzi, le loro ricerche e anche il proprio ruolo nella società. 

Ma come ha chiesto Giovanni Floris a Piazza Pulita, ma per Bibbia si intende il Vecchio o il Nuovo Testamento? Chi farà lezione il professore di storia o quello di religione? 

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Il latino perché no è una grande risorsa per proseguire alcuni studi e per la formazione. Ma Ministro cosa ne pensa di insegnare bene l’inglese? I am sorry, mi scusi, non appartiene alla nostra identità, però sa potrebbe essere utile imparare una lingua straniera, la Meloni credo sarebbe d’accordo con me. Certo meglio alimentare le scuole di lingue private, i viaggi studio o le lezioni private, dimenticavo questo vale solo per i ricchi! Insegnare informatica seriamente? Certo i Longobardi e i Celti, non usavano i computer.

Alla Commissione per la Revisione suggerirei di salvaguardare la nostra identità multiculturale e la nostra lingua con politiche concrete e seri investimenti all’estero. Invece di chiudere le scuole italiane nel mondo, si potrebbe potenziare l’importanza dell’italiano e renderlo non solo una lingua per appassionati e studiosi. Altresì si potrebbe investire nell’edilizia scolastica, nella formazione dei docenti e del personale di sostegno, sburocratizzando la macchina mastodontica dell’Istruzione, investendo sulle strutture sportive, i laboratori e le biblioteche. Aumentare i fondi per potenziare gli sportelli di ascolto e di sostegno, aiutare le famiglie con figli disabili, abbattendo le barriere architettoniche e formando i docenti.

E mi permetta, Ministro, ma la Bibbia non può sostituire l’educazione affettiva e sessuale, abbiamo bisogno di giovani che trovino nelle scuole il modo di confrontarsi e imparare non solo nozioni ma la vita, la pedagogia è importante! E se proprio avete qualcosa da indicare nelle linee guida, trovate il modo di impedire che ogni anno i libri testo cambino, arrecando un danno economico alle famiglie, spesso immotivato. Sa Ministro per fare buone leggi e dare valide indicazioni occorre ascoltare, occorre entrare nel mondo dell’Istruzione, dare il buon esempio e soprattutto comprendere che il fine ultimo è costruire un futuro migliore per tutti!! Ma sono sicura che i docenti sapranno trovare il giusto equilibrio, usando l’autonomia scolastica e rendendosi partecipi di una Scuola che sappia insegnare, creare cittadini e cittadine liberi nel pensiero, capaci di spirito critico e di scegliere una crescita che passi non solo attraverso il sapere.

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 “Se si vuole che la democrazia prima si faccia e poi si mantenga e si perfezioni, si può dire che la scuola a lungo andare è più importante del Parlamento e della Magistratura e della Corte costituzionale.” Piero Calamandrei

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