“No, Mussolini e il fascismo lasciali stare…”. Ad Agrigento si dice che nella sostanza sia stato questo l’intervento di un assessore comunale quando ha visto in anteprima il video mapping proiettato da venerdì sera sulla facciata della stazione centrale della città.
Il video, pensato per annunciare il 2025, anno in cui Agrigento sarà Capitale della Cultura, è una delle iniziative che stanno facendo discutere. La candidatura della città è stata fortemente sostenuta, a suo tempo, dall’ex ministro Sangiuliano per dare slancio alla giunta di destra del Comune siciliano, prima che lo stesso ministro venisse travolto dallo “tsunami della esperta pompeiana”.
Il risultato? Nel video proiettato, anziché Mussolini, compare Hitler, in un’evidente forzatura della storia. Il nazismo, infatti, ha avuto ben poco a che fare con Agrigento. Inoltre, la stazione centrale rappresenta un simbolo della visita di Benito Mussolini in città, quando venne a inaugurarla dopo lavori che avevano cancellato le mura medievali.
Il video ha suscitato scandalo per le svastiche proiettate sulla stazione, un luogo che avrebbe semmai dovuto ricordare la liberazione dai simboli del fascismo. La spesa per la realizzazione del video è stata di 150mila euro, una cifra che si aggiunge ad altre spese controverse ad Agrigento, come il milionario concerto dei Volo registrato nella Valle dei Templi con neve artificiale per essere trasmesso a Natale su Canale 5.
La prima proiezione del video storico, avvenuta venerdì sera, ha subito sollevato polemiche. A molti non è piaciuta la rappresentazione della Seconda guerra mondiale con simboli nazisti così in evidenza sulla facciata della stazione. Il segretario cittadino del Partito Democratico, Nino Cuffaro, è intervenuto con un post su Facebook:
“Ma era proprio necessario inserire nel video, sia pure in un contesto di racconto storico, anche i simboli del nazismo in così grande evidenza? Proprio in un momento in cui le frange della destra estrema che inneggiano al fascismo e al nazismo sono sempre più apertamente presenti sulla scena politica europea?”
Le polemiche si sono intensificate quando è emerso che l’assessore, nostalgico della destra, aveva chiesto di censurare il video per evitare riferimenti al fascismo. In città, i preparativi per Agrigento Capitale della Cultura continuano, ma le critiche e le discussioni sembrano essere diventate ormai una costante.