Arrestati un cardiologo e un ex viceprocuratore: abusavano delle pazienti e filmavano le violenze
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Arrestati un cardiologo e un ex viceprocuratore: abusavano delle pazienti e filmavano le violenze

Arrestati un cardiologo e un avvocato, ex vice procuratore. Le immagini delle violenze venivano diffuse su un gruppo whatsapp: per questo i due arrestati devono rispondere anche di diffusione illecita di immagini e video a sondo sessuale.

Arrestati un cardiologo e un ex viceprocuratore: abusavano delle pazienti e filmavano le violenze
Carabinieri
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19 Giugno 2024 - 12.42


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Le forze dell’ordine hanno arrestato e posto ai domiciliari un viceprocuratore onorario e un medico cardiologo, accusati di violenza sessuale di gruppo. Il viceprocuratore onorario,  Antonio Zito, all’epoca dei fatti era in servizio presso la Procura della Repubblica a Lecce, mentre il medico cardiologo Gioivanni Vetrone esercita in un ospedale di Benevento. 

Contestata l’aggravante della circostanza di esser stata realizzata da un pubblico ufficiale nell’esercizio delle sue funzioni in quanto il medico beneventano, con la partecipazione attiva dell’altro, «nel corso di apparenti visite mediche cardiologiche, realizzava atti fortemente intrusivi nella libertà sessuale delle pazienti che venivano indotte a spogliarsi e a esser palpeggiate dal medico e dal viceprocuratore onorario qualificatosi quale collega del cardiologo». Il tutto «veniva ripreso dai due».

Le ignare pazienti, stando alle indagini delle Fiamme gialle, sarebbero state anestetizzate e sottoposte ad abusi per poi essere filmate dai due uomini a turno. Le immagini venivano diffuse su un gruppo whatsapp: per questo i due arrestati devono rispondere anche di diffusione illecita di immagini e video a sondo sessuale.

Vetrone programmava le visite e contattava l’amico avvocato, che partiva da Pulsano alla volta di Benevento per prendervi parte indossando il camice bianco e fingendosi medico. Per lui l’accusa è anche di esercizio abusivo della professione medica.

Dai telefoni cellulari e dai dispositivi telematici sequestrati dai finanzieri del Nucleo di Polizia economico-finanziaria di Lecce (che stava indagando su Zito per altri presunti reati) sarebbero emersi ulteriori elementi di colpevolezza. Dopo aver appreso dell’inchiesta Zito si era autosospeso, mentre Vetrone svolgeva regolarmente il suo incarico in ospedale.

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