Durante la notte, a Lampedusa sono sbarcati 180 migranti, soccorsi da motovedette della guardia costiera e della guardia di finanza. I soccorsi hanno riguardato tre imbarcazioni: due provenienti da Sfax, in Tunisia, e una da Tagiura, in Libia. A bordo delle imbarcazioni si trovavano rispettivamente 50 (8 donne e 2 minori), 78 (5 donne e 8 minori) e 52 (8 donne e 4 minori) migranti, originari di Nigeria, Costa d’Avorio, Senegal, Camerun, Guinea e Sierra Leone. Venerdì sull’isola erano già arrivati 6 gruppi per un totale di 163 persone.
A Lampedusa anche gli 11 corpi recuperati al largo della Libia
Intanto in giornata dovrebbero essere sbarcati gli 11 cadaveri, fra cui quelli di alcuni bambini, recuperati venerdì in mare al largo della Libia dalla Geo Barents. La Capitaneria di Lampedusa ha già rappresentato all’Italian maritime rescue coordination center di Roma le “criticità” legate alla gestione di così tante salme sull’isola.
Nella piccola camera mortuaria del cimitero di Cala Pisana c’è già il feretro della neonata di 5 mesi, figlia di guineani, che è stata trovata morta quando la nave Humanity1 della ong tedesca Sos Humanity ha soccorso il barchino. Il cadavere era stato sbarcato a Lampedusa il 29 maggio assieme alla mamma della piccola, una diciannovenne, e alla sorellina di 2 anni.
Si cerca un posto nei cimiteri della provincia
La prefettura di Agrigento ha attivato entrambe le ditte di pompe funebri che sul molo Favarolo faranno trovare le 11 bare. E in contemporanea il prefetto Filippo Romano ha iniziato a cercare posti nei cimiteri della provincia. Nell’attesa dell’apertura del cimitero islamico di Palma di Montechiaro, ancora una volta, il prefetto sta cercando disponibilità da parte dei sindaci dell’agrigentino per dare sepoltura agli 11 feretri.