I consulenti tecnici dei carabinieri del Racis e della Polizia Scientifica a cui la Procura di Roma si è rivolta per il caso dell’omicidio di Giulio Regeni, hanno analizzato i video delle telecamere presenti nella fermata del quartiere Dokki, luogo dove venne agganciato per l’ultima volta il telefono cellulare del ricercatore friulano. Dal report, emerge che i file dei video delle telecamere di videosorveglianza della metropolitana del Cairo, nel giorno della scomparsa di Giulio Regeni, vennero cancellati.
«Abbiamo scoperto che di quel giorno, il 25 gennaio 2016, non c’erano file video o immagini disponibili nel sistema. In altri file, riferiti al periodo tra il 26e il 29 gennaio si vedeva che la data di modifica era diversa da quella di creazione». I consulenti hanno, comunque, recuperato con un software le immagini del 25 aprile trovando però «`buco di 18-20 minuti, fra le 19.49 e le 20.08´`.
Nel corso dell’udienza il procuratore aggiunto Sergio Colaiocco ha aggiunto che il teste «z», un cittadino egiziano che ha fornito molti elementi utili alle indagini, non potrà venire a testimoniare in Italia ´`perché teme per l’incolumità sua e della famiglia; quando in passato ha collaborato con la procura di Roma ed è stato arrestato per diversi mesi, proprio da uno degli imputati´`
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