Un vero e proprio sommergibile, che doveva servire per trasportare carichi di stupefacenti lontano da occhi indiscreti, lo stavano collaudando i componenti di un’organizzazione italo-albanese, che agiva anche in Ecuador, Belgio, Francia e Spagna prima di essere arrestati.
Gli arresti sono stati effettuati in Italia nelle provincie di Torino e Frosinone, e in Albania, in collaborazione con il Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia, l’Ufficio dell’Esperto per la sicurezza a Tirana e l’Ufficio Centrale Nazionale Interpol della Polizia albanese.
Il gruppo è sospettato di aver approvvigionato le maggiori piazze di spaccio italiane di importanti quantitativi di cocaina, hashish e marijuana. Dai riscontri dei Carabinieri, l’organizzazione sarebbe stata guidata da due fratelli di origine albanese che, avvalendosi di consistenti disponibilità economiche, avrebbe reclutato gli operai della droga in Italia e in Albania. Questi collaboratori erano con ogni probabilità destinati alla custodia, al trasporto e alla vendita sul territorio dello stupefacente.