Ospedale di Tivoli, l'accusa dei sindacati: "Reparti chiusi, fronteggiano l'emergenza con strumenti insufficienti"
Top

Ospedale di Tivoli, l'accusa dei sindacati: "Reparti chiusi, fronteggiano l'emergenza con strumenti insufficienti"

. La denuncia arriva dall'intersindacale Anaao Assomed Lazio, Aaroi Emac Lazio, Fp Cgil Medici e Dirigenti Ssn, Federazione Cimo Fesmed, Cisl FP Roma Capitale Rieti

Ospedale di Tivoli, l'accusa dei sindacati: "Reparti chiusi, fronteggiano l'emergenza con strumenti insufficienti"
Preroll

redazione Modifica articolo

10 Gennaio 2024 - 22.11 Tivoli


ATF

 Parole molto dire e circostanziate. «Mentre i pazienti aspettano, non potete restare a guardare». La denuncia arriva dall’intersindacale Anaao Assomed Lazio, Aaroi Emac Lazio, Fp Cgil Medici e Dirigenti Ssn, Federazione Cimo Fesmed, Cisl FP Roma Capitale Rieti, Fassid, Fvm Federazione Veterinari e Medici e Uil FPL Medici e Veterinari, a a proposito di ciò che sta accadendo dal giorno dell’incendio che ha causato la chiusura del Presidio Ospedaliero di Tivoli, visto che dopo quasi un mese dall’evacuazione dei pazienti, i reparti di degenza restano chiusi. 

«È evidente che i tempi della Magistratura, che deve dare risposte certe sulle cause e le responsabilità che hanno portato al rogo, non possono essere gli stessi della soluzione politica dell’emergenza sanitaria che si è determinata. In un momento così delicato per l’intera popolazione che non ha più un Dipartimento di Emergenza e Accettazione e vede il primo Pronto Soccorso degno di questo nome ubicato a Palestrina, le iniziative più appropriate spettano alle istituzioni che devono farsi carico del problema con risposte tempestive e all’altezza di una situazione così complessa e delicata. 

Leggi anche:  Bimba in gravi condizioni per una caduta dalla finestra: la madre dopo poco si toglie la vita

Comune di Tivoli e Regione Lazio hanno il dovere morale e istituzionale di adottare nei tempi più rapidi possibili, tutti i provvedimenti amministrativi e logistici che mettano nelle condizioni la ASL Roma 5 di poter restituire i servizi essenziali di assistenza sanitaria alla cittadinanza.

Tuttavia è altrettanto evidente che un territorio con circa 600mila abitanti non può e non deve essere lasciato senza la possibilità di accesso alle cure primarie oltre il tempo strettamente necessario, nell’indifferenza di chi ha la possibilità e la responsabilità di adottare provvedimenti idonei per le soluzioni del caso” dicono i sindacati. Il riferimento in particolare è alla gestione della Rete delle patologie tempo-dipendenti: l’ictus, l’infarto miocardico acuto e la patologia vascolare acuta. 

«Si tratta di problematiche che richiedono interventi immediati a tutela dei pazienti che in questo momento non possono essere presi in carico presso il DEA di I livello dell’Ospedale di Tivoli. Tale condizione sta generando una pressione spropositata e difficilmente gestibile sugli altri ospedali della Regione Lazio, costretti a ridurre drasticamente fino alla chiusura delle attività di elezione, soprattutto quelle chirurgiche, con tempi di attesa per i ricoveri inaccettabile e, pertanto, con ripercussioni gravissime sulla salute dei cittadini» dicono. 

Leggi anche:  Bimba in gravi condizioni per una caduta dalla finestra: la madre dopo poco si toglie la vita

«Le esigenze di salvaguardia della salute pubblica della popolazione della ASL Roma 5 non possono essere lasciate al loro destino, ma necessitano di soluzioni organizzative urgenti e improrogabili che, per un territorio da Tivoli fino a Subiaco, mancano da un mese a questa parte.

Unici provvedimenti avviati per far fronte alla crisi sanitaria della ASL Roma 5 sono stati l’apertura di un Punto di Primo Soccorso nella Palestra scolastica adiacente all’ospedale di Tivoli (totalmente insufficiente ed inadeguato alle necessità della popolazione) e la ridistribuzione dei servizi e del personale sui restanti presidi ospedalieri dell’azienda e sulle aziende limitrofe, ma nessuna soluzione alternativa è stata adottata per la gestione delle patologie urgenti, se non i trasferimenti verso gli altri ospedali della regione mediante la rete dell’emergenza del 118″ dicono ancora i sindacati. 

Le sigle sindacali del Comparto e della Dirigenza Medica dichiarano la propria disponibilità a partecipare ad un tavolo di confronto nel quale discutere soluzioni condivise alle quali segua un intervento sinergico delle istituzioni, Comune di Tivoli e Regione Lazio, finalizzato all’adozione di provvedimenti urgenti per la riorganizzazione della Rete e della gestione delle patologie tempo-dipendenti nel territorio della ASL Roma 5 e per la rapida riapertura del DEA di Tivoli.

Native

Articoli correlati