Un peschereccio italiano è stato attaccato dalla Guardia Costiera libica a colpi di mitra, l’equipaggio dell’Orizzonte è stato anche legato a bordo. Il racconto della terrificante esperienza vissuta dai pescatori italiani è affidata all’AdnKronos da Fabio Micalizzi, presidente della Federazione armatori siciliani.
“Con profondo rammarico, la Federazione Armatori Siciliani rende noto che ieri sera intorno alle ore 22 il peschereccio Orizzonte è finalmente rientrato a Ortigia, Siracusa, dopo essere stato oggetto di un violento attacco a colpi di mitra. L’immagine di chiari e evidenti segni dei colpi è eloquente e drammatica. Fortunatamente, tutti i membri dell’equipaggio sono miracolosamente salvi, ma ciò che hanno vissuto avrebbe potuto trasformarsi in una vera e propria strage. Il racconto del terrore vissuto dagli uomini a bordo, è stato commovente e inquietante”.
“L’equipaggio ha descritto scene di terrore vero e proprio, sottolineando di essere stati legati come salami, picchiati e soggetti a furti di denaro e oggetti in oro. Questi atti di violenza inaudita sono inaccettabili e richiedono una risposta immediata e ferma”. “I legali della Federazione armatori siciliani – continua Micalizzi- stanno completando l’esposto che sarà depositato a mezzo PEC presso la Procura della Repubblica di Roma e, a breve, presso la Procura della Repubblica di Catania. I fatti sono avvenuti in acque internazionali e la Marina Militare Italiana è a conoscenza dell’accaduto”.
“Ora ci aspettiamo risposte concrete e tempestive dalla Magistratura e dal Governo. La sicurezza e la giustizia per il nostro equipaggio sono priorità assolute. Il nostro intento è perseguire con fermezza i responsabili di questa atroce azione e assicurare loro la giusta punizione prevista dalle norme di diritto internazionale”.
“La Federazione armatori siciliani esprime tutta la solidarietà e il sostegno all’equipaggio e all’armatore Nino Moscuzza in questo momento di profondo sgomento e preoccupazione. Non ci fermeremo finché non avremo ottenuto verità e giustizia per loro”.