Rimprovera un ragazzo perché getta arachidi: spinto a terra, batte la testa e muore
Top

Rimprovera un ragazzo perché getta arachidi: spinto a terra, batte la testa e muore

L'imprenditore Giovanni Sasso aveva intimato al minorenne di non buttare noccioline davanti alla sua concessionaria d'auto. Ne è nato un alterco che è stato fatale per l'uomo

Rimprovera un ragazzo perché getta arachidi: spinto a terra, batte la testa e muore
Preroll

globalist Modifica articolo

18 Giugno 2023 - 22.32


ATF

Dopo una strenua battaglia di otto giorni tra la vita e la morte, Giovanni Sasso, un imprenditore di 48 anni residente a Cellole (Caserta), è tristemente deceduto in ospedale. Sasso era stato ricoverato dopo uno scontro con un giovane di 17 anni.

La tragica situazione è iniziata quando la vittima ha rimproverato il ragazzo per aver gettato dei gusci di arachidi proprio davanti alla sua concessionaria automobilistica. Da qui è scaturita una lite, durante la quale sono state scambiate spinte, una delle quali ha causato la caduta violenta dell’uomo. Nel tragico impatto con il suolo, ha subito una frattura alla base del cranio che lo ha condotto prima in coma e poi alla sua prematura morte.

La dinamica – L’uomo era ricoverato dal 9 giugno alla clinica Pineta Grande di Castel Volturno. I fatti risalgono proprio a quel venerdì, quando il 17enne è uscito con lo zio dal negozio di un barbiere mangiando arachidi e gettando i gusci per terra. I due sono passati davanti alla concessionaria d’auto di Sasso, che vista la scena ha rimproverato il ragazzo. “Smettila di gettare gusci a terra”, gli avrebbe intimato provocando la reazione del 17enne. Dalle parole si è passati alle mani. Come riportano i giornali locali, secondo la ricostruzione i due hanno cominciato a spintonarsi, finché l’imprenditore è caduto a terra battendo la testa: per lui una frattura alla base cranica. Ricoverato, è apparso subito in condizioni molto gravi. Dopo otto giorni la morte.

Leggi anche:  Ragazzo ucciso con un colpo di pistola in testa nelle campagne del reggino

Le indagini – Sulla vicenda era stata aperta un’indagine per lesioni gravissime dalla procura di Santa Maria Capua Vetere. Una volta accertato che il protagonista della lite era un minorenne, la competenza è passata alla procura dei minori di Napoli. Ora, con la morte del 48enne, il capo d’imputazione potrebbe passare a omicidio preterintenzionale. La lite è stata ricostruita dai carabinieri attraverso testimonianze: in zona non c’erano telecamere di videosorveglianza.

“Un giorno triste” – Commozione e sconcerto a Cellole. Il sindaco Guido Di Leone ha espresso cordoglio per la morte di Sasso con un post su Facebook: “È un giorno triste per Cellole, non doveva andare così. Giovanni era un ragazzo pieno di vita, con tanta voglia di vivere e realizzare. L’intera comunità ha pregato per lui. Ogni parola è superflua davanti a una tragedia del genere. Meglio meditare in silenzio, nel dolore e nel rispetto. Mi stringo al dolore delle famiglie, è difficile da comprendere, è impossibile da accettare. Fai buon viaggio Giovà, ci mancherai”.

Native

Articoli correlati