Pace sì, propaganda no. “Credo che il più possibile bisogna accordarsi nelle iniziative, perché altrimenti rischiano di essere retoriche, rischiano di essere fatte solo per far vedere che si fa qualcosa, cosa che non è molto intelligente. L’unione di tanti sforzi, soprattutto a livello europeo e non solo, credo che sia l’indicazione indispensabile”. Intervistato dal Tg3, il cardinale di Bologna e neo presidente della Cei Matteo Zuppi ha risposto così alla domanda se nella ricerca della pace in Ucraina ci sia spazio per iniziative politiche individuali.
QUanto alle divisioni in Italia sull’invio delle armi all’Ucraina, Zuppi ha risposto che la sua posizione è “quella di sempre della Chiesa, in cui è chiaro che c’è la legittima difesa ma il vero combattimento è quello della pace”.
Infine il tentativo italiano per sbloccare il grano dai porti dell’Ucraina: “Benvenuto questo sforzo, tutto ciò che è sforzo umanitario è benvenuto in una realtà che è tragicamente disumana”.