Immigrazione clandestina: i motivi per cui Andrea Costa di Baobab è stato assolto perché il fatto non sussiste
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Immigrazione clandestina: i motivi per cui Andrea Costa di Baobab è stato assolto perché il fatto non sussiste

La sentenza, emessa dal gup in abbreviato, ha fatto cadere le accuse anche nei confronti di altre due attiviste della Onlus. La stessa Procura di Roma aveva sollecitato l'assoluzione per tutti gli imputati.

Immigrazione clandestina: i motivi per cui Andrea Costa di Baobab è stato assolto perché il fatto non sussiste
Andrea Costa di Baobab
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6 Maggio 2022 - 19.57


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Un ottimo segnale: assolto perché il fatto non sussiste Andrea Costa, il responsabile di ‘Baobab exprecience‘, l’associazione che si occupa di assistere i migranti che transitano per la Capitale, rischiava la condanna per il reato di emigrazione clandestina. La sentenza, emessa dal gup in abbreviato, ha fatto cadere le accuse anche nei confronti di altre due attiviste della Onlus. La stessa Procura di Roma aveva sollecitato l’assoluzione per tutti gli imputati.

 Rischiava da 6 a 18 anni di reclusione Andrea Costa, il presidente di Baobab Experience in relazione a quanto avvenuto nell’ottobre 2016. I fatti oggetto del procedimento, risoltosi con una completa assoluzione, riguardavano lo sgombero del centro d’accoglienza allestito in via Cupa, nel quartiere di San Lorenzo, a Roma. Allora, in particolare, i volontari del Baobab prestarono e aiuto a 8 sudanesi e un cittadino del Ciad per acquistare biglietti di pullman e treni così da arrivare in Francia. L’operazione si concluse alla frontiera e di lì cominciarono i grattacapi per Costa e le attiviste.

Perché secondo l`accusa originaria si sarebbe configurato, con la loro condotta, quanto previsto dal`articolo 12 del ‘Testo unico sull`immigrazione’. Insomma quel comportamento sarebbe stato diretto a provocare l`ingresso illegale dei migranti in un altro stato, la Francia. Per la difesa, invece, le persone sono andate da Roma alla sede della Croce rossa di Ventimiglia in cerca di un riparo, dal momento che l`analoga struttura capitolina era piena e cinque giorni prima il presidio di Baobab in via Cupa era stato definitivamente sgomberato.

Il giudice, ascoltate le richieste di assoluzione della Procura, e le argomentazioni della difesa ha fatto cadere ogni ocntestazione e dopo una breve camera di consiglio ha deciso per una assoluzione completa, per non aver commesso il fatto.

Rifarei tutto

“Sono soddisfatto perché un giudice ha sancito quello che già sapevo: che il fatto non sussiste, ora c’è qualcuno che lo ha messo nero su bianco”. E’ quanto afferma Andrea Costa, presidente di Baobab Experience, commentando la decisione del gup di Roma che lo ha assolto dall’accusa di favoreggiamento della emigrazione clandestina.

“In questi anni è stata dura sapere di essere sotto indagine pur avendo la consapevolezza di avere agito in modo corretto – ha aggiunto Costa, difeso in giudizio dall’avvocato Francesco Romeo -. Rifarei tutto, continueremo ad aiutare le persone che hanno bisogno così come sta avvenendo per i profughi che arrivano dalla Ucraina”. 

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