Ucraina, i nababbi russi licenziano i lavoratori addetti alle ville in Sardegna
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Ucraina, i nababbi russi licenziano i lavoratori addetti alle ville in Sardegna

Dopo il congelamento dei beni da parte della Ue, gli oligarchi russi hanno allontanato i lavoratori dalle loro ville in Costa Smeralda. Cisl: "Tuteleremo i licenziati"

Ucraina, i nababbi russi licenziano i lavoratori addetti alle ville in Sardegna
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2 Marzo 2022 - 13.04


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L’Unione europea ha congelato gli affari degli oligarchi russi oltre confine. I miliardari, che hanno le loro ville in Costa Smeralda, paradiso dei vip della Sardegna, hanno risposto cominciando a licenziare i lavoratori che si occupano delle loro proprietà di lusso. “Ho ricevuto decine di segnalazioni da persone alle quali è stato comunicato che da lunedì non dovranno più recarsi al lavoro”, dice Mirko Idili, segretario territoriale della Cisl Gallura.

A ricevere il benservito da finanzieri e industriali proprietari di decine di ville e immobili della Costa Smeralda sono stati manutentori, giardinieri, addetti alla sicurezza, amministratori. E insieme ai licenziamenti arrivano anche disdette a raffica a numerose imprese edili locali impegnate in lavori di riqualificazione e manutenzione delle proprietà immobiliari dei magnati russi.  “La nostra è una realtà nella quale vi è un’ingente presenza di capitali e investimenti, sotto forma di sontuose ville e mega yacht che fanno capo a tante società riconducibili ad oligarchi, finanzieri e milionari russi”, chiarisce Idili. 

In Gallura, secondo l’Osservatorio Sardegna turismo, trascorrono le vacanze oltre 40mila russi, per un totale di 220mila presenze. “Il 2020 in Gallura è stato l’anno nero per l’occupazione – ha aggiunto Idili -, -60% di assunzioni rispetto all’anno precedente per colpa della pandemia. Il rischio che anche per il 2022 si possa prefigurare una stagione con una grave flessione di occupati è concreto. Nelle prossime ore chiederemo un incontro con il sindaco di Arzachena, Roberto Ragnedda, e con tutte le istituzioni competenti al fine di fare le più opportune valutazioni e mettere in atto le conseguenti azioni di tutela nell’interesse di questi padri e madri di famiglia”. 

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