Sileri sulla variante Omicron: "Servono decisioni comuni dell'Unione Europea per nuove restrizioni"
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Sileri sulla variante Omicron: "Servono decisioni comuni dell'Unione Europea per nuove restrizioni"

Il sottosegretario alla Salute: "L'Omicron viene riconosciuta dai tamponi molecolari, ma non siamo ancora certi che gli antigenici abbiano la stessa efficacia"

Il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri
Il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri
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28 Novembre 2021 - 11.27


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La variante Omicron è approdata in Italia, dopo aver creato scompiglio in Germania e Gran Bretagna, con il primo caso accertato in Campania. Ora si valuta una strategia per il contenimento:

“Valuteremo nelle prossime 24-48 ore una strategia di contenimento a livello europeo. Fino a quando la presenza dell’Omicron era confinata a quelle regioni africane, la scelta giusta era bloccare i voli da quei Paesi. Ora invece servono decisioni comunitarie per nuove restrizioni”.

Lo dice in un’intervista alla Stampa il sottosegretario alla Salute, Pierpaolo Sileri, dopo il primo caso di variante Omicron in Italia, a Napoli, su un uomo di rientro dall’Africa. Sileri chiarisce che “si potrebbe reintrodurre l’obbligo di doppio tampone all’ingresso e di quarantena, ma solo per chi viene da Paesi in cui si registrano focolai, non casi singoli.

Dobbiamo capire anche un’altra cosa: sappiamo che l’Omicron viene riconosciuta dai tamponi molecolari, ma non siamo ancora certi che gli antigenici abbiano la stessa efficacia. Nel caso, sarebbe un problema”. “La chiave – ha aggiunto – sarà capire quanto proteggono i vaccini, ma era ingenuo pensare che questa variante non potesse arrivare in Italia. Era solo questione di tempo”.

Secondo il sottosegretario la Omicron “potrebbe essere una variante che contagia di più, ma che non elude i vaccini. In questo caso, porterebbe solo la necessità di avere più vaccinati. Se invece li elude, sarà un problema serio. Dovremo rivedere anche le terapie con gli anticorpi monoclonali”.

Quando sapremo se è pericolosa? “Nel giro di una settimana. Ora sappiamo solo che in Sudafrica c’è stato un aumento del 356% dei casi in una settimana. Se tra i loro ricoverati ci saranno anche dei vaccinati, avremo un indizio indiretto della minore o nulla efficacia di questi vaccini. Nel caso, dovremo aspettare 3 mesi per riprogrammare i vaccini, ma è verosimile che un certo grado di protezione ci sia”.

“Valuteremo nelle prossime 24-48 ore una strategia di contenimento a livello europeo – sottolinea Sileri – Fino a quando la presenza dell’Omicron era confinata a quelle regioni africane, la scelta giusta era bloccare i voli da quei Paesi. Ora invece servono decisioni comunitarie per nuove restrizioni”.

Ed ha concluso: “La cosa importante adesso è non fare passi indietro. Se però l’Omicron non elude i vaccini, quel percorso proseguirà come previsto, serviranno solo più vaccinati”, ribadendo che “la terza dose va fatta. L’errore più grave sarebbe aspettare gli ipotetici vaccini per l’Omicron, perché la variante che ora circola qui è la Delta plus. Senza terza dose, in piena quarta ondata, rischieremmo di essere travolti dalla Delta, ancora prima che dall’Omicron”.

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