Hanno fatto la loro deposizione alla Corte di Assise del Tribunale di Frosinone i fratelli Marco e Gabriele Bianchi, accusati dell’omicidio di Willy Monteiro Duarte avvenuto nella nostte tra il 5 e il 6 settembre del 2020 a Colleferro.
“Siamo stati fatti passare per mostri, si parlava solo dei fratelli Bianchi. Qualsiasi cosa dicevamo venivamo attaccati” hanno detto i due che secondo l’accusa e moltissime testimonianze hanno massacrato di botte Willy fino a letteralmente spaccargli il cuore.
“In questa vicenda è morto un ragazzo – ha aggiunto – ma se lo avessi colpito in modo grave non me ne sarei mai andato, lasciandolo lì. Se avessi sbagliato non avrei problemi ad ammetterlo” ha detto Marco Bianchi, che ha continuato: “ho detto la verità ma non sono stato creduto. Non ho colpito Willy al petto, con
un calcio l’ho solo colpito al fianco sinistro e l’ho spinto. Lui è caduto ma si è subito rialzato. Io poi sono andato via dai giardinetti. Belleggia (altro imputato, ndr) non dice la verità è dovrebbe assumersi le sue responsabilità”.
“A colpire Willy è stato lui con Pincarelli, lo diceva Omar Shabani, in macchina mentre tornavamo ad Artena”. Francesco Belleggia e Mario Pincarelli, insieme a Gabriele Bianchi, sono gli altri imputati nel processo. “Io non avevo capito che era successo qualcosa di grave perché non sarei mai partito con l’auto. Mentre eravamo in macchina un mio amico si è rivolto a Belleggia dicendo sei un pezzo di m…. perché hai colpito quel ragazzo”.
Omicidio Willy, Marco Bianchi: "Se avessi sbagliato lo ammetterei, siamo stati dipinti come mostri"
Parla Marco Bianchi: "Se avessi sbagliato non avrei problemi ad ammetterlo. Ho detto la verità ma non sono stato creduto"
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18 Novembre 2021 - 13.28
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