Il modello austriaco è diventato ormai un modello di riferimento per le prossime strategie da adottare.
Più libertà ai vaccinati in caso di passaggio in zona arancione, con maggiori restrizioni solo per i no vax? “Condivido” la proposta dei governatori. “Qualora ci fosse il passaggio in zona arancione, si potrebbe valutare una sorta di differenziazione fra vaccinati e chi non lo è. E’ un percorso che dobbiamo valutare”. Lo ha affermato il sottosegretario alla Salute, Andrea Costa, su RaiNews24.
“La maggioranza degli italiani che responsabilmente si è vaccinata – sottolinea Costa – non può subire all’infinito restrizioni a causa di una minoranza che non lo ha fatto”. Piuttosto, Costa si dice “favorevole ad allargare l’obbligo vaccinale per alcune categorie”.
E sull’ipotesi di anticipare la terza dose di un mese, come suggerito dall’assessore della regione Lazio, Alessio D’Amato, “credo che dobbiamo fare molta attenzione sulla comunicazione, non possiamo permetterci di generare incertezza nell’opinione pubblica. Non spetta alla politica decidere a chi somministrare la terza dose e quando. Il rischio è creare confusione. Abbiamo una comunità scientifica che lavora e ci mette in condizione di fare le scelte migliori. Ad oggi l’indicazione è procedere dopo 6 mesi, se arriveranno altre indicazioni il compito del governo sarà quello di farsi trovare pronto”.
“Ci saranno giustamente preoccupazioni e posizioni diverse, mi auguro che questo tema non diventi terreno di scontro politico. Se dovesse essere autorizzato un vaccino per i più piccoli, vuol dire che si sono evidenze scientifiche per cui ci sono benefici per chi lo riceve: il vaccino serve e protegge chi lo riceve”, aggiunge quindi Costa sul vaccino destinato ai bambini della fascia 5-11 anni.
Lockdown per i non vaccinati, cosa dicono gli esperti
Sul fronte lockdown per i no vax, anche per l’immunologa dell’Università di Padova Antonella Viola , ospite di ‘Buongiorno’ su SkyTg24, le persone senza vaccino anti Covid “mettono sotto stress il sistema e mettono a rischio la propria salute. Una restrizione del Green pass” obbligatorio “per i no vax sarebbe l’ideale in questa situazione. Potrebbero continuare a lavorare, ma non partecipare a eventi di aggregazione. Non si tratterebbe di un lockdown come quello dell’Austria, ma di un utilizzo più restrittivo del Green pass, un po’ come sta avvenendo in Germania”. Sull’eventuale introduzione di maggiori restrizioni per i non vaccinati, l’esperta ha dichiarato “che senza dubbio la strada dev’essere quella”.
Sulla scelta dell’Austria di puntare al lockdown per i non vaccinati “onestamente non ne abbiamo bisogno” ed “è stata una scelta drammatica dell’Austria ed è chiaro che sono corsi ai ripari dopo che i buoi erano scappati. Il nostro Governo ha preso decisioni tempestive”, sottolinea invece Walter Ricciardi, consulente del ministro della Salute Roberto Speranza, ospite di ‘The Breakfast Club’ su Radio Capital.
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