L'amarezza del primario: "Non tutti i no-vax che finiscono in rianimazione si ricredono sul vaccino"

Edoardo De Robertis, primario di anestesia e rianimazione all'ospedale di Perugia: "Tra i ricoverati dall'estate a oggi solo uno era un paziente vaccinato ma fragile e con patologie. Gli altri..."

Edoardo De Robertis
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16 Novembre 2021 - 11.47


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Una considerazione amara: “In rianimazione abbiamo pochi pazienti ricoverati per Covid, tutti no vax. Ma non sempre il ricovero si traduce in una presa di coscienza sull’importanza del vaccino. Nella maggioranza dei casi non ho notato che lo scontrarsi con la realtà abbia avuto la meglio sulla convinzione ideologica”.
A dirlo è Edoardo De Robertis, primario di anestesia e rianimazione all’ospedale di Perugia, che dall’estate, su una ventina di pazienti ricoverati nella rianimazione della struttura umbra, ricorda “un solo paziente vaccinato: una persona fragile con più patologie”.

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Il primario ammette di “non aver avuto molta esperienza di ‘pentimenti’. Parliamo però di numeri molto piccoli – precisa – La casistica è limitata e i pazienti che vediamo non possono esprimersi, quindi non posso dire che la mia esperienza sia rappresentativa della realtà. Ho potuto osservare, però, l’impatto della malattia grave sul nucleo familiare”: i parenti del ricoverato, se non vaccinati, “solo in pochi casi ci hanno ripensato. Molti continuano imperterriti “, riferisce De Robertis.

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