Il duplice omicidio di Ercolano e la pericolosità del messaggio: "La difesa è sempre legittima"
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Il duplice omicidio di Ercolano e la pericolosità del messaggio: "La difesa è sempre legittima"

L’idea che tutto si possa fare e che uccidere un ladro non possa mai essere reato rischia di portarci molto indietro nel campo della civiltà. Di trasformarci in una terra di pistoleri

Matteo Salvini
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Gianni Cipriani Modifica articolo

29 Ottobre 2021 - 16.01


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La notizia del duplice omicidio di Ercolano lascia sgomenti: due ragazzi scambiati per ladri uccisi a colpi di pistola. Sei colpi alla testa.
Scambiati, perché nemmeno lo erano ma il solo fatto di aver fermato la loro auto vicino l’abitazione di un uomo che aveva subito furti si è trasformato in una condanna a morte.

Oggi molti sono sconvolti per il fatto che i due non fossero ladri.

Ma anche se fossero stati ladri di auto – e non lo erano – nulla avrebbe giustificato l’aver sparato ed ucciso due persone che in quel momento non stavano minacciando l’incolumità di nessuno.
La giustizia fai da te non è ancora prevista dal nostro ordinamento.

Eppure, se si fosse trattato di ladri (soprattutto se stranieri) a quest’ora avremmo ascoltato le solite e pericolose litanie giustificazioniste secondo le quali il ladro se la va a cercare e quindi qualsiasi cosa accada non è mai condannabile.

Questa sub-cultura forcaiola e da giustizieri – purtroppo – sta contaminando molte coscienze. E l’idea che sia giustificato avere il grilletto facile si sta diffondendo.

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Del resto negli ultimi anni abbiamo assistito a politici di destra – segnatamente Salvini ma non solo – che sulla base dello slogan secondo il quale la difesa è sempre legittima sono andati a portare la loro solidarietà a persone indagate o già condannate per lesioni o tentato omicidio, ossia per aver sparato ad un ladro ad un rapinatore mentre stavano scappando o, in un caso, dopo averli addirittura immobilizzati.
Questo è il punto. Non la legittima difesa, che c’è sempre stata e che è stata sempre più ‘blindata’ negli anni, perché tutti abbiamo il diritto a difenderci quando l’incolumità nostra o dei nostri casi è messa a rischio.
Ci mancherebbe.
Del resto il concetto più generale di ‘stato di necessità’ già esiste (ed è un bene che ci sia) ed è stato utilizzato per assolvere poveri anziani che hanno rubato perché letteralmente alla fame o che sono entrati in una proprietà per ripararsi dal freddo e, magari, da morte per assideramento.
Il rischio, però, è quello di soffiare sulla paura, sulla rabbia o altro per travalicare i limiti: dire legittima difesa è una conto. Ma la difesa è sempre legittima è un messaggio pericoloso perché rischia, come è accaduto, di legittimare chi insegue il ladro per strada e spara, chi apre fuoco da una finestra o da distanza nel nome non della difesa della vita ma di una proprietà.

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L’idea che tutto si possa fare e che uccidere un ladro non possa mai essere reato rischia di portarci molto indietro nel campo della civiltà. Di trasformarci in una terra di pistoleri autorizzati con una escalation di omicidi e fatti di sangue.
Un orrore.
E lascia molto pensare che questa campagna sia sostenuta dalla destra che tuona contro il giustizialismo (ovviamente se si tratta di mandare a processo corrotti, evasori e colletti bianchi) mentre plaude ai giustizieri e li legittima politicamente.
Una perversione politica, un orrore etico.

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