L’omicidio di Youns El Boussettaou, 39enne marocchino che ha perso la vita a Voghera per mano dell’assessore Adriatici ha tolto il velo che copriva una giunta in cui si fa fatica a trovare qualcuno che si salva: nuovi protagonisti gli assessori Gabba e Miracca.
Voghera: un mese prima dell’omicidio Giancarlo Gabba, il nuovo assessore alla Sicurezza, scriveva così sulla chat ai suoi colleghi leghisti: “Finché non si comincerà a sparare, sarà sempre peggio”.
Oltre a dimettersi spero venga denunciato per incitamento alla violenza.— Marco (@Marco_dreams) September 16, 2021
Ieri abbiamo parlato su questo sito di Giancarlo Gabba, altro assessore leghista. Era stato lui meno di un mese prima della morte di Youns El Boussettaou a scrivere sulla chat della giunta che senza sparare non sarebbero mai stati risolti i problemi del comune. Un pensiero fisso quello dei colpi di arma da fuoco che evidentemente è parte del dna dei componenti della Lega a Voghera.
Niccolò Zancan su La Stampa, è tornato a parlare con l’ex assessore Francesca Miracca.
A sentire lei è stata fatta fuori, quello che succede sulla chat di Voghera della giunta comunale è solo goliardia e il paese non è fatto di pazzi.
“Ma la frase nella chat era in tono goliardico. Non era solo l’assessore Gabba a esprimersi in quel modo, anche io lo facevo, anche la sindaca faceva battute sgradevoli. Direi che tutti, tranne due assessori, ci confrontavamo in quel modo”.
Sull’ultimo passaggio siamo tutti d’accordo, nessuno può credere che un comune noto per la serenità delle sue casalinghe sia diventato il più oscuro ghetto del Bronx. Miracca aveva detto il giorno prima della manifestazione in memoria della vittima marocchina di 39anni “Domani spariamo davvero, mi sa. Domani assoldi i miei operai e scendiamo noi in piazza”. A riportare la frase era stato Il Foglio.
Ora Miracca, destituita della sua carica subito dopo questa vicenda, mette nel mirino la Lega e tutta la sua struttura. “Se si escludono gli assessori Torriani e Adriatici – racconta l’ex consigliera – tutti si esprimono in quel modo”, giustificando così l’ironia su razzismo e violenza. Poi l’accusa politica. La Lega a Voghera è come Salvini, racconta l’ex guida del commercio, ha fatto tante promesse ma non ne è riuscita a mantenere nessuna. Poi sul suo ruolo. Rea lei, a suo dire, di aver preso troppi voti e di essere dichiaratamente proiettata alle regionali.