A 18 giorni dalla scomparsa, lunedì 13 settembre è stato ritrovato il corpo senza vita di Federico Lugato.
Dell’escursionista, originario di Venezia e residente a Milano, si erano perse le tracce dal 26 agosto scorso in Val Zoldana.
Le perlustrazioni avevano mobilitato centinaia di persone, tantissimi volontari privati attirati dall’amicizia e dagli appelli che la moglie, Elena Panciera, aveva diffuso tramite i canali social. Elena, sempre via social, ha voluto lasciare un ultimo saluto al marito.
“Un amore così grande” si legge nel post apparso su Facebook, corredato da una serie di scatti insieme, “Risate, soprattutto. Sempre con le lacrime, che Federico era così, e ci rideva sopra (piangendo). Facce buffe, incredule, gommose. Sorrisi, carezze, tanti abbracci, anche di tango. Silenzi, quanti silenzi, e parole giuste. Ne abbiamo fatte di cose insieme, amore mio. Ci siamo detti il nostro amore ogni giorno. Ce lo siamo vissuto. Ce lo siamo viaggiato, mangiato, bevuto, ballato, parlato, raccontato, litigato. E poi abbiamo fatto pace, sempre. Ci siamo scelti, ogni giorno, perché il nostro amore non era scontato. Era voluto, lottato, resistito. Era nostro e di nessun altro. Era unico e strano, come noi. Ciao mio”.
Lo sfortunato 39enne è stato trovato proprio dove si erano concentrate finora inutilmente le ricerche, a un incrocio di sentieri del Gruppo del San Sebastiano.
“Hanno trovato Federico. Ce la faremo in qualche modo. Anche grazie a voi”, aveva scritto Elena su Instagram, ufficializzando la fine delle speranze.
Tra le prime ipotesi, che dovranno essere suffragate dagli accertamenti disposti dalla magistratura, vi potrebbe essere quella di un incidente avvenuto mentre Lugato si era allontanato di poco dal sentiero principale, scivolando disastrosamente in una zona di sottobosco.
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