Le discussioni attorno al vaccino e al green pass sono molte volte oggetto di polemica della destra italiana, ma anche Massimo Cacciari non è nuovo a provocazioni di questo genere.
Tutto nasce dall’estensione del green pass a un anno, dopo che la sua validità era stata inizialmente fissata a nove mesi.
“Almeno chi lo ha fatto non dovrà rivaccinarsi. Ci manca solo che bisogna vaccinarsi ogni mese adesso. Avevo inteso che la durata fosse eterna”.
Così il filosofo ed ex sindaco di Venezia.
D’altronde, aggiunge sul provvedimento descritto insieme al collega Giorgio Agamben “da regime dispotico”, “poi cosa intendono fare, un’altra campagna di vaccinazione obbligatoria per il 90% degli italiani che già era vaccinato? A questo punto, non so, rendiamo obbligatorio anche il vaccino per l’influenza, visto che poi questo virus diventa esattamente come quello dell’influenza, destinato a indebolirsi col passare del tempo. Credevo fosse scontato che andava bene per la vita il green pass, ormai siamo in un paese dei balocchi, della fantasia al potere”.
Sul blocco dei treni annunciato per il prossimo primo settembre dai no green pass dice però: “Sono forme di protesta che non risolveranno nulla, bisognerebbe cercare di combattere sul piano della razionalità, non creando ulteriori disagi ai poverini costretti a viaggiare in queste condizioni”.
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