In Toscana linea dura contro i no-vax: via alle sospensioni per 4.500 operatori sanitari
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In Toscana linea dura contro i no-vax: via alle sospensioni per 4.500 operatori sanitari

Il presidente della Regione Eugenio Giani deciso: "Chi non intende vaccinarsi non può prendersi cura degli altri".

Il presidente della Regione toscana Eugenio Giani
Il presidente della Regione toscana Eugenio Giani
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27 Agosto 2021 - 19.13


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Giusto non farla passare liscia ai no vax. Vaccinarsi è una scelta ma che cozza con la libertà del prossimo di non prendere il virus.

E soprattutto per gli operatori sanitari dovrebbe essere una regola. Ma pare che non sia così.

La Toscana dà il via alle pratiche per sospendere i lavoratori della sanità che non vogliono vaccinarsi contro il Covid. “Stanno partendo le lettere che saranno spedite a circa 4.500 persone – spiega infatti via social il presidente della Regione Eugenio Giani -. Chi non intende vaccinarsi non può prendersi cura degli altri”.

Le dosi di vaccino finora somministrate sul territorio sono 4.770.104. 

“Lotterò fino alla fine con coloro che non si vogliono fare il vaccino. Il nostro è un atteggiamento di assoluto rispetto fino al 30 settembre, dopo tiriamo le somme della nostra campagna vaccinale e chi non ha fatto il vaccino non ha più scuse”.

Il governatore toscano, in carica dal 2020 ed eletto nel Pd, non usa sfumature e tuona: “Chi non ha fatto il vaccino stia a casa: queste persone non si provino a venire nei luoghi pubblici perché la loro non vaccinazione per scelta è una cosa inconcepibile nell’economia e nell’interesse di una comunità che vuole superare l’emergenza sanitaria”.

Giani ha spiegato che in questo momento i non vaccinati in Toscana sono “un milione. Di questi 500mila non saranno mai vaccinati, mi riferisco ai bambini da 0 a 12 anni e alle persone con particolari patologie”.

Sull’andamento del Covid “è giusto parlare di stabilità. Spero che questo andamento si rifletta positivamente sul fatto di creare ormai un’alternanza di uscita e di immissione dagli ospedali in modo che l’indice non salga più dei valori attuali, che sono all’8%. Per andare in zona gialla bisogna arrivare al 15%. Noi oggi occupiamo poco più di 400 posti in ospedale, quando per il Covid ne abbiamo a disposizione più di 5.000”.

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