Anzaldi dopo la giovane sbranata dai cani: "Basta far finta di nulla sul randagismo"
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Anzaldi dopo la giovane sbranata dai cani: "Basta far finta di nulla sul randagismo"

Il deputato di Italia Viva: "Parliamo di centinaia di migliaia di cani, una parte dei quali sono ospitati con costi esorbitanti in canili lager. La tassa per chi non sterilizza può essere una soluzione ma non la sola"

Cani randagi
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27 Agosto 2021 - 18.49


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Onorevole Anzaldi, la terribile morte della giovane Simona Cavallaro ad opera di un branco di cani in Calabria ha riportato al centro delle cronache anche la piaga del randagismo. Per contrastare gli effetti di questo fenomeno lei ha proposto nella passata legislatura una tassa per chi non sterilizza i cani. Crede ancora che sia la strada giusta? 
“Quando una persona, addirittura una ventenne, è vittima di una morte così terribile come l’essere sbranata da un branco di cani, vicino casa, è evidente che non si può continuare a fare finta di nulla. Vedremo se erano davvero cani randagi quelli che l’hanno assalita, in ogni caso il problema randagismo va gestito, non si può continuare a fare finta di nulla. Parliamo di centinaia di migliaia di cani, una parte dei quali sono ospitati con costi esorbitanti in canili lager, condannati ad un vero e proprio ergastolo. Il Governo, le Regioni, i Comuni devono aprire un tavolo specifico su questa questione e mettere in campo soluzioni. La tassa per chi non sterilizza il cane può essere una soluzione, ce ne sono delle altre, l’importante è che si faccia qualcosa”. 
Lei ha parlato di circa 500-700mila randagi presenti in Italia: sono numeri gestibili? 
“Purtroppo scarseggiano i numeri ufficiali, ma basti pensare che solo nel 2020 i cani entrati in strutture come canili sanitari e canili rifugio sono stati circa 120mila. Calcolando un costo medio di 7mila euro a cane all’anno, parliamo di 840 milioni. Se poi tutti i cani randagi presenti in Italia, appunto i 500-700mila esemplari di cui si parla, fossero ospitati nelle strutture in modo da evitare rischi per l’incolumità dei cittadini, i costi schizzerebbero a 4-5 miliardi all’anno. Una cifra enorme. Ecco perché è urgente che il fenomeno sia gestito”. 
La colpa, secondo lei è quindi delle istituzioni nazionali e locali che restano immobili?
“Ormai da anni non si fa nulla per gestire questo fenomeno sempre più in aumento, come non si fa nulla o quasi per i cinghiali nelle città, per i topi. Le amministrazioni pubbliche non possono continuare a nascondersi, ogni giorno leggiamo sui giornali di aggressioni contro persone da parte di animali incattiviti o lasciati liberi nelle nostre città senza controllo. E la soluzione non può essere rinchiudere per anni, se non per sempre, i cani randagi nei canili, delle vere e proprie prigioni, luoghi di tortura spesso con fine pena mai”.

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