Ancora un morto sul lavoro, l’ennesimo, questa volta a Empoli, un operaio edile di 34 anni precipitato dal secondo piano di un’abitazione. La notizia toglie il fiato come tutte le notizie di questo genere. Suscita cordoglio, rabbia, angoscia, un senso terribile di quasi impotenza. Negli anni si è cercato di aumentare i controlli e le spese per la formazione. Ci si è adoperati affinché vi fosse una presa di coscienza del problema sempre più ampia e profonda.
Tante le iniziative lodevoli. Ma l’opera messa in campo non è bastata”. Così il senatore del Pd Dario Parrini, presidente della commissione Affari costituzionali.
“Il diritto a non morire di lavoro è un diritto non ancora garantito a tutti. E questo è un dramma. In Italia la media delle persone che perdono la vita durante il lavoro continua ad essere di più di 3 persone al giorno (nel 2020 gli incidenti mortali sono stati in totale 1.270). Oltre che una tragedia, – ha proseguito Parrini – questi dati così inaccettabilmente elevati rappresentano un fallimento eclatante, che non può essere negato o sottovalutato. La campana suona per tutti. Quel che si è fatto finora evidentemente non è sufficiente. Serve uno sforzo corale – dalle istituzioni alle parti sociali – per fare di più. Molto di più”.
Parrini (Pd) sui morti sul lavoro: "Insufficiente quanto fatto finora"
Il presidente della commissione Affari costituzionali: "Ci si è adoperati affinché vi fosse una presa di coscienza del problema sempre più ampia e profonda".
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globalist Modifica articolo
12 Agosto 2021 - 12.28
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