Sono veri e propri terroristi anche se si nascondono dietro una tastiera.
Ma hanno provocato disagi e chissà se poi questo si trasformerà in qualcosa di più grave.
L’ondata di assalti informatici che ha colpito la Regione Lazio non ha messo a rischio solo le prenotazioni per il vaccino e i dati sanitari di milioni di cittadini.
Per Sirio, 8enne tetraplegico, il blocco dei sistemi si è tradotto nell’impossibilità di ricevere gli alimenti e le cure di cui ha bisogno. Lo sfogo è stato affidato alla pagine Twitter “Sirio e i tetrabondi”, gestita dalla mamma Valentina Perniciaro, che ogni giorno racconta la quotidianità del piccolo colpito da “morte in culla” (Sids) a soli 50 giorni di vita.
“Grazie ai grandissimi geni che hanno attaccato la Regione”, si legge sul profilo Twitter, “oggi mio padre è andato a prendere la fornitura di alimenti, sonde e siringhe e non si è riusciti a concludere nulla. Una giornata buttata: persone con disabilità e caregivers ringraziano”.
Fare un po’ di fila è l’ultimo dei nostri problemi”, precisa la mamma, “se confrontato con il fatto che in Italia i disabili non possono decidere nemmeno come nutrirsi. Da quando ho deciso di integrare la dieta di mio figlio con cibi freschi, come frullati o omogenizzati, ci hanno comunicato che taglieranno del 50% gli alimenti”.
Grazie ai grandissimi geni che hanno fatto l’attacco #hacker alla @RegioneLazio oggi mio padre è andato a prendere tutta la fornitura di alimenti, sonde e siringhe e non si è riusciti a concludere nulla. Una giornata buttata: persone con #disabilità e caregivers ringraziano! pic.twitter.com/DpSqolYCiR
— Sirio e i tetrabondi (@tetrabondi) August 2, 2021
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