Vergogna fascista: blitz di Casapound alla sede dell'Aifa per speculare sulla morte di De Donno
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Vergogna fascista: blitz di Casapound alla sede dell'Aifa per speculare sulla morte di De Donno

Il suicidio dell'ex primario di Mantova ha dato il via ad una gazzarra complottista e negazionista che tanti cercano di cavalcare per fini ignobili

Manifestazione per De Donno, Roma
Manifestazione per De Donno, Roma
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31 Luglio 2021 - 17.36


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Il suicidio del medico che stava lavorando alla sperimentazione per la cura per il Covid con il plasma iperimmune nella prima fase della pandemia all’ospedale di Mantova, l’ex primario Giuseppe De Donno, è stato subito strumentalizzato da una pletora negazionisti, no vax e fascisti.
Tali soggetti sostengono che l’omicidio sarebbe stato perpetrato a causa di non meglio identificati interessi delle case farmaceutiche che avrebbero preferito vendere farmaci o vaccini a caro prezzo anziché sfruttare la quasi gratuita cura con anticorpi di persone guarite.
“‘Verità per De Donno’, questo il testo dello striscione esposto durante il blitz che ha visto una cinquantina di militanti di CasaPound recarsi in via del Tritone, sotto la sede dell’Aifa, che insieme all’Iss aveva scartato superficialmente il protocollo di De Donno, per ricordare proprio l’ex primario di pneumologia dell’ospedale di Mantova trovato senza vita nella sua casa”. È quanto si legge in una nota diCasapound.
Luca Marsella, tra i leader di Cpi e consigliere municipale a Roma, al megafono ha detto che “De Donno è stato uno dei principali fautori della cura con plasma iperimmune ma, nonostante i risultati positivi, si è dovuto scontrare con una vera e propria campagna denigratoria. 
Lo stop alla ricerca sul plasma iperimmune è sicuramente stato un duro colpo per De Donno, un dolore difficile da superare, soprattutto, da medico e uomo di scienza, devi scontrarti con affarismo e speculazione. 
È in questo senso che noi oggi chiediamo verità: la morte di De Donno ha dei responsabili e dei mandanti chiari. È stato deriso, umiliato, emarginato, pur continuando a mettersi al servizio dei suoi pazienti, al contrario dei virologi da talk show, troppo impegnati a fare gli influencer. La decisione tutta politica di criminalizzare ogni cura alternativa ci è costata migliaia di morti ed è costata credibilità a un sistema sanitario già fortemente penalizzato. Non esiste alcuna motivazione razionale per spendere miliardi di euro nel vaccino e non fare allo stesso tempo investimenti analoghi nel trattamento della malattia”. CasaPound, conclude il comunicato, “è oggi presente anche in molte piazze in tutta Italia, senza bandiere, contro il Green.

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