La decisione della Francia sull’utilizzo del Green pass per accedere a bar, ristoranti e in generale ai locali pubblici e mezzi di trasporto accende il dibattito anche in Italia e la politica si muove su posizioni diverse.
I contagi aumentano e preoccupa la progressiva diffusione della variante Delta: il bollettino di ieri ha fatto registrare 2.455 nuovi casi e 9 morti, con il tasso di positività che è salito a 1,28%.
“Nonostante gli sforzi nazionali, regionali e globali, la pandemia non è affatto finita” è il monito lanciato dal Comitato di emergenza convocato dall’Organizzazione mondiale della sanità. “Continua a evolversi, con 4 varianti di preoccupazione che dominano l’epidemiologia globale”.
E viene riconosciuta come “forte” la “probabilità” che in futuro emergano e si diffondano globalmente “nuove varianti di preoccupazione, forse più pericolose e ancora più difficili da controllare”.
Con la variante Delta, oggi, “anche se si è vaccinati si può essere infetti”, ha detto Walter Ricciardi, ordinario di Igiene generale e applicata all’Università Cattolica e consigliere scientifico del ministro della Salute Roberto Speranza.
Questa variante, ha spiegato, “buca perfino il doppio ciclo vaccinale”, perché “conferisce una certa protezione contro la malattia grave e l’ospedalizzazione” ma “nel 30-35% dei casi determina infezione anche nei soggetti che hanno fatto la seconda dose di vaccino, figuriamoci una sola”. Di qui la necessità di vaccinare al più presto e di bloccare i voli “senza se e senza ma” da Londra e Gb, che “in maniera scriteriata sta spalancando le porte al virus”.
Per la ministra degli Affari regionali Mariastella Gelmini, di Forza Italia, bisogna fare uno “scatto in avanti” con le vaccinazioni anti-Covid, perché l’Italia “non deve richiudere”.
E quindi, per definire la “via italiana” all’uso allargato del Green pass per incentivare le vaccinazioni, ci sarà “coesione”, “condivisione” e “rispetto per la sensibilità di tutti”, ma “poi si decide”, come “ci ha insegnato” il presidente del Consiglio Mario Draghi, ha detto ieri Gelmini.
Nel centrodestra sull’uso ‘ampio’ del Green pass Forza Italia appare isolata. “E’ normale su un tema importante come questo – ha risposto la ministra – avere sensibilità differenti. Sono fiduciosa che su questo tema si troverà una soluzione unitaria, come ha detto il presidente Massimiliano Fedriga”.
Per quanto riguarda la situazione determinata dalla diffusione della variante Delta e il conseguente possibile uso allargato, seguendo una “via italiana”, del Green pass, ha aggiunto, “la decisione verrà presa nella Cabina di regia che si svolgerà nei prossimi giorni, probabilmente la prossima settimana. Sarà quella la sede in cui il governo si esprimerà”.
“E’ chiaro – ha proseguito – che guardiamo con preoccupazione alla diffusione della variante Delta e monitoriamo l’andamento dei dati. E’ confortante il numero di inoculazioni giornaliere: riusciamo a raggiungere e spesso a superare le 500mila al giorno, e questo ci conforta”. Però, “dobbiamo porre un’attenzione particolare nei confronti dei 2,5 mln di ultrasessantenni che ancora non si sono vaccinati”.
Della possibilità dell’introduzione di un Green pass “ne parleremo se e quando ce ne sarà la necessità – ha dichiarato il leader della Lega, Matteo Salvini – Adesso chiediamo attenzione e rispetto delle regole, però non possiamo terrorizzare la gente prima del tempo. Quindi se ce ne sarà la necessità, vedremo se investire in sicurezza”. “Noi vogliamo garantire un’estate in salute e al lavoro. Fortunatamente la situazione è positiva, il piano vaccinale corre. Abbiamo archiviato i ritardi di Conte e Arcuri e grazie a Draghi e Figliuolo tutti quelli che vogliono mettersi in sicurezza possono farlo”, ha sottolineato Salvini.
Mentre conferma la contrarietà al Green pass allargato Fdi. “Un governo impone l’obbligo di un documento all’entrata dei locali e per accedere in senso generale alla vita sociale, altrimenti si è costretti a casa. Sembra di leggere un romanzo di Huxley, Orwell o vedere qualche distopia cinematografica – ha commentato il responsabile Innovazione di Fdi Federico Mollicone – invece è l’Italia di Roberto Speranza che vuole imporre, come Macron, l’obbligo di Green pass. Inaccettabile, sono metodi liberticidi, simili al meccanismo del credito sociale del comunismo cinese. Presenteremo un question time. Singolare che la Lega e Forza Italia accettino questi metodi orwelliani di controllo sociale”.
Per il MoVimento Cinque Stelle “ci sono luoghi con grandi afflussi di persone dagli stadi ai concerti fino alle discoteche, che devono aprire e per queste attività riteniamo certamente utile l’introduzione di un Green Pass per arginare la circolazione di varianti più contagiose del virus. Una misura che però non può prescindere dalla gratuità dei tamponi per le persone che, per vari motivi (patologie pregresse, fragilità, ecc…), non possono vaccinarsi. Diverso il discorso per attività come bar o ristoranti: in questo momento introdurre il Green Pass per accedervi significherebbe solamente limitare una ripresa così faticosa, dopo mesi di sacrifici”.
Sul Green pass “sono d’accordo con Macron” ha detto Matteo Renzi. Per il presidente dei senatori di Italia Viva Davide Faraone, “il Green covid pass è uno strumento di libertà che serve ad evitare l’obbligo vaccinale, non capisco chi manifesta perplessità contro una modalità che rende liberi. L’alternativa che non possiamo permetterci è tornare a chiuderci, non possiamo far dilagare la variante Delta, bisogna raggiungere l’immunità di gregge in vista dell’autunno e non mollare la presa in estate. Bene modello Macron”.
Quella sul Green pass “mi sembra che sia una discussione fuori luogo. Oggi non vedo perché parlare di Green pass, visto che abbiamo i numeri che non sono assolutamente tali da giustificare un’iniziativa in questo senso” ha affermato il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, dopo che la vicepresidente e assessore al Welfare, Letizia Moratti, si era detta favorevole alla misura.
”Noi siamo impegnati a garantire la sicurezza dei cittadini con ogni strumento. Quindi qualsiasi strumento che serva a garantire sicurezza ai cittadini secondo me è positivo” ha dichiarato Moratti sul Green pass alla francese.
“Lo ribadisco senza se e senza ma: vedo troppa incertezza rispetto all’idea del Green pass. Se deve essere un Green pass all’italiana, al di là che poi mi chiedo perché ci sia bisogno di italianizzare le cose, facciano in fretta e diano certezza a tutti” la richiesta arrivata dal sindaco di Milano, Giuseppe Sala. “Io sono molto favorevole alla logica del Green pass. Oggi lo dici e sei subito sui social sommerso da minacce e insulti. Chiedo al governo di decidere in fretta. Lo chiedo anche per la comunità milanese, per un ristoratore, per chi fa un esercizio che può essere soggetto al Green pass. Però ci metterebbe più tranquilli tutti”, ha aggiunto. E il fatto che Letizia Moratti si sia detta favorevole al Green pass è “una buonissima notizia”.
“I casi positivi” al Covid “sono destinati ad aumentare” anche se, “grazie alle vaccinazioni, al momento senza particolari aggravi sulla rete ospedaliera” ha sottolineato in una nota l’assessore alla Sanità e Integrazione sociosanitaria della Regione Lazio, Alessio D’Amato. “Risulta evidente – ha aggiunto – come questa pandemia, nelle prossime settimane, porterà a colpire soprattutto coloro che non si saranno vaccinati. Ecco perché, in previsione di ciò, lo strumento del Green pass serve per far mantenere aperte le attività, anziché andare verso interventi di chiusure generalizzate che rischiano di penalizzare coloro che, invece, con grande senso civico hanno effettuato il percorso vaccinale”. “Sia il governo a disciplinare le migliori modalità possibili, che possono anche essere graduali in relazione all’andamento epidemiologico”, ha concluso D’Amato.
Intanto dal virologo Fabrizio Pregliasco, docente dell’Università Statale di Milano, per un Green pass all’italiana arriva un suggerimento: “L’utilizzo del Green pass vediamolo anche in relazione ai colori delle regioni. Direi di organizzare alcuni parametri e dire adesso il Green pass serve per andare allo stadio o in palestra, poi in autunno anche per andare a prendere il giornale. Insomma, in funzione dell’andamento epidemiologico andare a crescere”.
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