Il razzismo è duro a morire: "Affittasi solo a italiani, no animali"
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Il razzismo è duro a morire: "Affittasi solo a italiani, no animali"

Insieme alle condizioni contrattuali c'era anche questa frase nell'sms che una donna nigeriana ha ricevuto da un'agenzia immobiliare di Paderno Dugnano

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3 Giugno 2021 - 13.07


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“La proprietà per sue motivazioni personali vuole inquilini italiani e no animali”. Insieme alle condizioni contrattuali c’era anche questa frase nell’sms che una donna nigeriana ha ricevuto da un’agenzia immobiliare di Paderno Dugnano, alla quale aveva chiesto informazioni su un annuncio di un appartamento in affitto. Il fatto è raccontato dall’agenzia Redattore sociale.
La donna, in Italia da cinque anni e dipendente di una Residenza assistenziale per anziani, si è rivolta agli avvocati dell’Associazione studi giuridici sull’immigrazione, che sono quindi intervenuti con la lettera inviata alla titolare dell’agenzia immobiliare e per conoscenza all’Unar e alla Camera di Commercio, incaricata per legge sulla sorveglianza dell’attività degli agenti immobiliari. Per gli avvocati il comportamento del proprietario e dell’agenzia “sono contrari alla legge”. Perché è vero che ciascuno è libero di stipulare contratti con chi vuole, ma “il nostro ordinamento vieta che il privato contraente possa escludere taluno a priori da una proposta contrattuale, esclusivamente sulla base della sua nazionalità”.

Non solo. La stessa agenzia non può, secondo Asgi, portare avanti proposte contrattuali non conformi alle leggi. “Anche la mera trasmissione al pubblico della proposta nei termini sopra indicati, costituisce comportamento discriminatorio e sanzionabile: sia perché esclude a priori gli stranieri da una attività di intermediazione che invece è Vostro obbligo fornire in modo indifferenziato a tutti i possibili contraenti, sia perché, così facendo, cooperate al comportamento discriminatorio della proprietà”.
In particolare, sia il proprietario dell’immobile sia l’agenzia immobiliare violerebbero l’articolo 43 comma 2 del Testo unico sull’immigrazione, che definisce discriminatorio il comportamento di coloro che “si rifiutino di fornire beni o servizi offerti al pubblico ad uno straniero soltanto a causa della sua condizione di straniero” (violazione commessa dall’agenzia), e di coloro che “si rifiutino di fornire l’accesso all’alloggio allo straniero regolarmente soggiornante in Italia soltanto in ragione della sua condizione di straniero” (violazione commessa dal proprietario).

Asgi chiede quindi all’agenzia immobiliare di “rimuovere immediatamente dalle Vostre comunicazioni qualsiasi riferimento alla nazionalità dei possibili contraenti” e a “inserire nei moduli di mandato dei Vostri clienti la clausola secondo la quale non verranno trasmessi al pubblico messaggi contenenti criteri selettivi dei contraenti che facciano riferimento alla nazionalità degli stessi”.

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