L'emozione del comandante del peschereccio rientrato dopo l'attacco libico: "Sono vivo..."
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L'emozione del comandante del peschereccio rientrato dopo l'attacco libico: "Sono vivo..."

Il motopesca Aliseo rientrato a Mazara del Vallo. La preoccupazione del sindaco: "C'è un pezzo di guardia costiera di quel paese che va per i fatti suoi e non risponde al nuovo governo".

Il peschereccio mitragliato dalla Guardia Costiera libica
Il peschereccio mitragliato dalla Guardia Costiera libica
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8 Maggio 2021 - 09.14


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Si è rischiata la tragedia: “Sono vivo”. Sono state le prime parole del comandante Giuseppe Giacalone al suo arrivo al porto di Mazara del Vallo.

Visibilmente scosso e con una fasciatura bianca sulla testa, dove è stato colpito da alcune schegge del finestrino della sua barca, ha incontrato il vescovo Domenico Mogavero e poi abbracciato i suoi familiari. Subito dopo il comandante ha lasciato il porto senza incontrare i giornalisti.

Il racconto dell’ufficiale del peschereccio

Prima ci hanno abbordato, tre militari armati sono saliti a bordo e poi si sono portati il nostro comandante a bordo della loro motovedetta”.
Questo il primo racconto di Girolamo Giacalone, ufficiale del motopesca ‘Aliseo’, appena sceso dal mezzo ormeggiato in banchina a Mazara del Vallo.

“Quando il comandante è tornato a bordo, ci ha detto che gli hanno chiesto scusa. Ma scusa per cosa? Potevano ucciderci. È stato un miracolo, bastava qualche centimetro e ci uccidevano. I fori sono visibili sul vetro, su uno schermo e nelle pareti di ferro. Tornare in quelle acque per lavorare è impossibile, non ci sentiamo per nulla sicuri”. 

Il sindaco di Mazara del Vallo

La vicenda del peschereccio ‘Aliseo’, aggredito da una motovedetta militare libica, dimostra che “c’è un pezzo di guardia costiera del paese nordafricano che va per i fatti suoi e non risponde in maniera precisa al nuovo governo”.

Lo ha detto il sindaco di Mazara del Vallo, Salvatore Quinci, che ha accolto il motopesca rientrato nella cittadina trapanese dopo l’episodio di due giorni fa.

“Questo episodio, così come la prima seduta del nuovo Esecutivo libico che si sarebbe dovuta tenere a Bengasi e che è saltata dimostrano che l’unità in quel Paese è ancora solo sulla carta e che è ancora tutta da costruire – ha aggiunto Quinci -. Tutto questo significa che le prossime settimane in quel tratto di Mediterraneo saranno ancora di difficoltà”.

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