Green pass, coprifuoco, ma non solo: quali libertà avremo in estate
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Green pass, coprifuoco, ma non solo: quali libertà avremo in estate

Si lavora per far ripartire il turismo: la misura del coprifuoco potrebbe essere modificata entro breve per poi essere eliminata in estate

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6 Maggio 2021 - 07.17


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Da maggio l’Italia è pronta a ripartire e il governo lavora in questa direzione per allentare ulteriormente le misure.

Sarà un’estate Covid free con il green pass per i viaggi, l’allentamento del coprifuoco e le isole minori immunizzate così da incentivare il turismo.

Da venerdì 7 maggio avrà inizio il piano di vaccinazione per le isole minori con Capraia e le Eolie, secondo quanto stabilito nel corso della riunione che si è svolta oggi tra governo, Associazione Nazionale Comuni Isole Minori e Sindaci dei Comuni insulari minori, il Commissario straordinario all’emergenza Covid Francesco Paolo Figliuolo e il Capo della Protezione Civile Fabrizio Curcio.

La pianificazione per le isole minori, fanno sapere dalla struttura commissariale, era stata avviata lo scorso 19 marzo, con la predisposizione di una piano prudenziale destinato a programmare misure d’intervento efficaci per aree isolate e le isole minori, difficili da raggiungere e dotate di presidi sanitari minimi.

Alla predisposizione del piano sono seguiti confronti periodici all’insegna della collaborazione con l’Ancim, mirati a concertare modi e tempi di azione. La possibilità di realizzare il piano già predisposto, sottolinea la struttura commissariale guidata da Figliuolo, scaturisce dall’andamento della campagna vaccinale, per la quale è ribadita “la necessità di mettere in sicurezza le persone anziane e quelle fragili, e dall’introduzione di un prodotto mono-somministrazione nelle disponibilità vaccinali nazionali”.

“Il programma vaccinale per le isole minori si avvarrà di un efficace dispositivo logistico-operativo e si concentrerà sulla vaccinazione di massa delle singole isole, per ridurre il numero di viaggi necessari al trasferimento dei vaccini e degli assetti sanitari per la somministrazione – spiega una nota – Da questo tipo di soluzione sono da ritenersi escluse le isole in cui sono presenti presidi sanitari maggiori, ovvero ospedali – e che sono agevolmente collegate con la terraferma, per le quali devono valere i criteri generali del piano nazionale”.

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Si continua invece a discutere sul coprifuoco. Farlo slittare, alle 23 o addirittura a mezzanotte, eliminarlo o lasciarlo alle 22? Il coprifuoco resta un tema caldo. Ora come ora resta in vigore dalle 22 alle 5, orario in cui non si può uscire se non per motivi di salute, lavoro o necessità. Ma la volontà di cambiare le cose va avanti già da tempo e si è intensificata con l’approvazione del decreto riaperture.

“Nel momento in cui abbiamo dati che sostengono” la scelta “di togliere definitivamente il coprifuoco lo faremo immediatamente” perché il coprifuoco “non è una questione politica, è una questione di analisi degli effetti delle misure restrittive” prese per la gestione della pandemia, dice a fine giornata il ministro delle Politiche Agricole, Stefano Patuanelli.

Un eventuale allentamento del coprifuoco delle 22 sarà valutato “con i dati del 17 maggio perché i dati del 10 maggio sono troppo vicini alla riapertura del 26 aprile” ma “sul coprifuoco c’è tanto tam tam mediatico” rispetto allo spostamento “dalle 22 alle 23 e se l’avessimo spostato alle 23 la Lega avrebbe chiesto le 24, se l’avessimo fatto alle 24 la Lega avrebbe chiesto di toglierlo”, sottolinea.

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“Le Regioni hanno proposto di ampliare alle 23 il coprifuoco così da permettere di lavorare la sera. Dobbiamo guardare anche a quelle attività che sono ancora chiuse per andare verso un processo di riaperture in sicurezza. Penso a palestre, settore wedding…”, aveva scritto ieri mattina su Twitter il governatore del Friuli Venezia Giulia e presidente della Conferenza delle Regioni Massimiliano Fedriga.

“E’ da un mese intero che va avanti questa opera positiva di messa in sicurezza e di ritorno alla normalità. Se i dati continueranno ad essere positivi, accanirsi con chiusure, divieti, multe e coprifuoco non avrebbe una ragione concreta ma solo una ragione ideologica”, aveva ribadito ancora Matteo Salvini, leader della Lega.

“E’ arrivato il momento di prenotare le vostre vacanze in Italia e, naturalmente, non vediamo l’ora di accogliervi di nuovo”, ha detto il premier Mario Draghi intervenendo, al fianco del ministro Massimo Garavaglia, alla conferenza stampa sull’esito della riunione del G20 Turismo.

E annunciando una grande novità: l’Italia, come la Grecia, giocherà d’anticipo sull’Europa per il green pass, il certificato che consente, a chi ha concluso il ciclo di vaccinazione, guarito dal Covid o in possesso di un tampone negativo eseguito entro le 48 ore prima della partenza, di spostarsi liberamente. Da metà maggio sarà realtà nel nostro Paese, dalla seconda metà di giugno in tutta Europa.

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Per ora la regola vale solo tra le regioni, ma l’obiettivo è di aprire il Paese ai vacanzieri stranieri. Per farlo, tecnicamente si dovrà passare, spiegano fonti di governo all’Adnkronos, da una nuova ordinanza del ministro della Salute Roberto Speranza.

L’ultima, emanata il 30 aprile scorso, scadrà il 15 maggio, la nuova – viene spiegato – consentirà un ‘allentamento graduale’, col risultato di evitare i 5 giorni di quarantena a chi dall’Europa arriva in Italia, di fatto una spina nel fianco per un settore che, più di altri, ha risentito della pandemia, quello del turismo. Da qui al 15 maggio, naturalmente, il ministero della Salute sarà impegnato anche su questo fronte: ci sono, ad esempio, da allineare i requisiti per la tipologia di tampone richiesto ma anche, viene spiegato da Palazzo Chigi, ristringere il campo per quei Paesi dove i contagi corrono ancora o le vaccinazioni non hanno raggiunto livelli tali da consentire di abbassare la guardia.

 

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