Tutta la solidarietà a chi si oppone al fascismo: assieme alle due bottiglie di vino, da consegnare il 25 aprile, c’era un biglietto: “In questo giorno di lutto che il nostro Duce possa guidare da lassù la rinascita”. Luca Nisco, trentenne di Benevento che lavorava come rider a Bologna, lo ha strappato davanti al destinatario della consegna e per aver commesso “una violazione della privacy” e per aver adottato “un comportamento scorretto” è stato licenziato.
Il 25 aprile, anniversario della Liberazione d’Italia, a Nisco, che da febbraio lavorava per Winelivery, piattaforma specializzata nelle consegne a domicilio di vino, capita una consegna corredata da un biglietto. Un regalo, insomma. A trascriverlo è un collega, e il testo inneggia al Duce.
“Ho provato indignazione per quel messaggio – racconta il rider a Il Resto del Carlino -, stupore che ancora oggi siano scritte certe cose”. Arrivato a destinazione, davanti alla persona destinataria della consegna, Luca ha strappato il biglietto. Il giorno dopo, gli vengono annullati tutti i turni di consegna per “comportamento scorretto”.
L’azienda ha spiegato che per policy “ci riserviamo il diritto di non consegnare un biglietto in caso in cui sia contrario al decoro, all’ordine pubblico, offensivo”.
Dunque, il collega di Luca non ha seguito “l’indicazione aziendale”, trascrivendo un biglietto “contrario alla legge”, ed è stato redarguito.
Per quanto riguarda il rider, invece, avrebbe attuato “due comportamenti scorretti”: la “palese violazione della privacy”, cioè l’apertura del sacchetto per leggere il biglietto, e l’averlo strappato, “comportamento non in linea con i valori aziendali”. Luca ha però annunciato l’intenzione di impugnare il provvedimento.