Il cimitero di Sezze sarebbe stato trasformato da luogo di silenzio e preghiera per i defunti in un luogo di feste abusive dove addirittura si tagliavano gli alberi per ricavarne del legname da vendere.
Nelle carte dell’inchiesta sui presunti festini al cimitero di Sezze i magistrati ipotizzano che il custode Fausto Castaldi si sia appropriato, in concorso con il figlio (entrambi accusati di peculato) anche di ingenti quantitativi di legname (circa 52 quintali) derivanti dal taglio di alberi, cipresso e quercia, presenti nel campo santo e che rivendevano a privati.
A riscontro di questa ipotesi i carabinieri allegano le intercettazioni e i servizi di osservazione e pedinamento che certificherebbero almeno tre trasporti a un privato per un totale di circa 30 quintali di legna e per i quali sul custode del cimitero si sarebbe avvalso del figlio e di uno straniero.
In una conversazione con l’ex moglie, Castaldi si propone per raggiungerla con un motocarro: “No, io la tengo già tagliata e spaccata, capito? Se deve solo caricare… mo’ se trovo qualcuno che ce le va a carica’ e ci da’ na mano ce li mando a carica’” dice.
Gli inquirenti annotano che sono stati identificati anche altri acquirenti, e che hanno riferito l’acquisto del legname dal custode al prezzo di 10 euro, consapevoli della loro provenienza dal cimitero.
Indagine sui festini nel cimitero di Sezze: il custode tagliava anche gli alberi e li vendeva
Secondo i magistrati il custode Fausto Castaldi e suo figlio avrebbero organizzato dei festini abusivi e una vendita illegale del legname ricavato dagli alberi presenti nel cimitero
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18 Aprile 2021 - 12.40
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