Arriva l'accordo governo-parti sociali: si vaccinerà anche nei luoghi di lavoro
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Arriva l'accordo governo-parti sociali: si vaccinerà anche nei luoghi di lavoro

Il ministro del Lavoro, Andrea Orlando, e i rappresentanti di sindacati e imprese hanno siglato il protocollo di aggiornamento: le somministrazioni avverranno con il supporto di Inail e medici aziendali

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7 Aprile 2021 - 07.27


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Un accordo che alla fine è stato raggiunto e che speriamo possa servire a far accelerare la campagna di vaccinazione, fino ad arrivare all’obiettivo delle 500mila dosi al giorno.

Governo e parti sociali hanno concordato i protocolli per le vaccinazioni in azienda.

Il ministro del Lavoro, Andrea Orlando, e i rappresentanti di sindacati e imprese hanno siglato il Protocollo di aggiornamento delle misure anti-Covid negli ambienti di lavoro, che aggiorna i precedenti accordi su salute e sicurezza.

Possono così prendere il via le vaccinazioni nei luoghi di lavoro, con il supporto dei medici aziendali e della rete Inail, rivolte ai lavoratori.
L’adesione è volontaria.

Organizzazione – Per quanto riguarda l’attivazione di punti straordinari di vaccinazione nelle aziende, l’iniziativa è rivolta ai lavoratori, a prescindere dalla tipologia contrattuale, e ai datori di lavoro.
I costi per la realizzazione e la gestione dei piani aziendali, inclusi i costi per la somministrazione, sono a carico del datore di lavoro, mentre la fornitura dei vaccini, dei dispositivi per la somministrazione e la messa a disposizione degli strumenti formativi previsti e degli strumenti per la registrazione delle vaccinazioni eseguite è a carico dei Servizi sanitari regionali.

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Orario di lavoro e responsabilità penale – Se la vaccinazione viene eseguita in orario di lavoro, il tempo necessario è equiparato all’orario di lavoro.
Nel testo si richiama il recente decreto Covid con cui è stata esclusa espressamente la responsabilità penale degli operatori sanitari per eventi avversi nelle ipotesi di uso conforme del vaccino.

La sicurezza – Per quanto riguarda, invece, l’aggiornamento del Protocollo sulla sicurezza, nel testo si raccomanda “il massimo utilizzo, ove possibile, della modalità di lavoro agile o da remoto” da parte dei datori di lavoro privati. Si consiglia inoltre, per le attività produttive, che siano limitati al massimo gli spostamenti all’interno dei siti e contingentato l’accesso agli spazi comuni.
Tra i punti aggiunti, spicca quello sulla riammissione al lavoro dopo l’infezione che “avverrà secondo le modalità previste dalla normativa vigente.
I lavoratori positivi oltre il 21esimo giorno saranno riammessi al lavoro solo dopo la negativizzazione del tampone molecolare o antigenico effettuato in struttura accreditata o autorizzata dal servizio sanitario”.

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