Un viaggio storico, quello appena terminato da Papa Francesco, di ritorno dall’Iraq.
All’udienza generale nel corso della catechesi dedicata interamente a questo viaggio, il pontefice spiega l’impatto che hanno avuto le forze terroristiche nelle città da lui toccate: “L’occupazione dell’Isis ha causato la fuga di migliaia e migliaia di abitanti, tra cui molti cristiani di diverse confessioni e altre minoranze perseguitate, specialmente gli yazidi. E’ stata rovinata l’antica identità di queste città”.
“Adesso – spiega Francesco- si sta cercando faticosamente di ricostruire; i musulmani invitano i cristiani a ritornare, e insieme restaurano chiese e moschee. Fratellanza è lì. E continuiamo, per favore, a pregare per questi nostri fratelli e sorelle tanto provati, perché abbiano la forza di ricominciare. E pensando ai tanti iracheni emigrati vorrei dire loro: avete lasciato tutto, come Abramo; come lui, custodite la fede e la speranza, e siate tessitori di amicizia e di fratellanza là dove siete. E se potete, tornate”.
Bergoglio conclude con un appello alla pace nel mondo intero: “Cari fratelli e sorelle, lodiamo Dio per questa storica Visita e continuiamo a pregare per quella Terra e per il Medio Oriente. In Iraq, nonostante il fragore della distruzione e delle armi, le palme, simbolo del Paese e della sua speranza, hanno continuato a crescere e portare frutto. Così è per la fraternità: non fa rumore, ma è fruttuosa e ci fa crescere. Dio, che è pace, conceda un avvenire di fraternità all’Iraq, al Medio Oriente e al mondo intero!”.