"Produrre vaccini non è come fare saponette": il presidente di Irbm Pomezia spiega il perché dei ritardi
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"Produrre vaccini non è come fare saponette": il presidente di Irbm Pomezia spiega il perché dei ritardi

"Quando si semina il grano, uno si aspetta che da quella semina vengano fuori tot quintali di grano, se vengono meno il 7% di quintali con chi se la prende?"

Vaccini Astrazeneca
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22 Febbraio 2021 - 10.01


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“Questa storia che non arrivano le dosi è diventata insopportabile” ha spiegato Piero Di Lorenzo, presidente e amministratore delegato di Irbm Pomezia. E’ intervenuto ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta”, condotta dal direttore Gianluca Fabi, Matteo Torrioli e Daniel Moretti su Radio Cusano Campus.
Ha parlato del taglio della fornitura di Astrazeneca.”
Ho cercato di far capire che quando si parla di produzione di vaccino non si parla di produzione di saponette, il vaccino presuppone una cultura cellulare. Quando si semina il grano, uno si aspetta che da quella semina vengano fuori tot quintali di grano, se vengono meno il 7% di quintali con chi se la prende? Se la puo’ prendere solo col cielo. Nel caso specifico del vaccino, quando fai una programmazione, hai uno stock di riserva, ma in questo caso non c’era la possibilità di integrare quel quid che madre Natura non ha consentito di portare a casa. In una condizione di fiducia reciproca, si dice: purtroppo manca il 7%, la prossima volta cercheremo di rintegrare. Entro la fine di marzo ci sarà la consegna di 5 milioni di dosi e così sarà. Astrazeneca ha assicurato che nel secondo trimestre dell’anno, il 99% delle dosi sarà quello promesso e ci sarà anche un recupero. Nella penultima consegna c’erano più dosi di quelle che dovevano arrivare e nessuno le ha notate, quando c’è un po’ di meno allora ci sono i titoloni. Non si giustifica questo accanimento sul vaccino Astrazeneca, è un tiro al vaccino insopportabile. Ho il sospetto che questo vaccino dia fastidio perche’ costa troppo poco. L’Università di Oxford, facendo una cosa da prefazione ad un libro di etica, ha imposto l’idea che il vaccino è veramente un bene comune. E’ stata fatta una scelta etica, in pandemia non si guadagna sul vaccino e quindi il vaccino è venduto a 2 euro e 80 centesimi. Ho l’impressione che il tutto venga strumentalizzato per aprire la corsa e guadagnare tanto”. Sull’efficacia del vaccino Astrazeneca.
“Non ci sono problemi di nessun tipo per la variante inglese, il vaccino Astrazeneca e’ efficace sulla variante inglese così come sul ceppo originario. Il titolo invece e’ stato: bloccano la somministrazione del vaccino Astrazeneca in Sud Africa. Il test e’ stato fatto solo su 200 persone, man mano che andranno avanti le sperimentazioni vedremo. Il vaccino e’ efficace al 100% sulla malattia grave, questo significa che chi prendera’ l’infezione al 100% non andrà a finire in ospedale. Effetti collaterali? Avere un dolorino sulla spalla o un po’ di senso di stanchezza dopo aver fatto il vaccino e’ assolutamente fisiologico”.

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