Il commissario Arcuri: "La campagna vaccinale partirà dai più anziani"

In un'intervista al Corriere della sera: "Non conserveremo una sola dose nei nostri magazzini. Sarebbe intollerabile”

Domenico Arcuri
Domenico Arcuri
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17 Dicembre 2020 - 08.17


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Ha assicurato il commissario Domenico Arcuri, in un’intervista al ‘Corriere della Sera’. “Con il ministro della Salute e il suo staff, con i miei collaboratori, con migliaia di medici e di infermieri, l’esercito, alcune grandi aziende pubbliche italiane, la comunità scientifica e con il sostegno quotidiano del governo, noi siamo pronti _ assicura Arcuri -. Non perderemo neanche un minuto e non conserveremo una sola dose nei nostri magazzini. Sarebbe intollerabile”. “Ci sono gli hub, la dotazione delle celle frigorifere e il sistema di distribuzione è già pronto a partire”, aggiunge Arcuri.

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Passando al tema Ilva, che arcuri conosce bene essendo alla guida di Invitalia, arcuri osserva: “Gli uomini soli al comando non sono più parte del nostro tempo. Del mio, mai stati. E comunque, limitandoci all’Ilva, in fondo tutti insieme un accordo l’abbiamo sottoscritto”. Quanto all’impianto di Taranto dice: “L’Italsider ha scritto pagine importanti dell’industria italiana. E’ stata una fase irripetibile, in cui i governi disegnavano interventi diretti nell’economia preoccupandosi dello sviluppo e dell’occupazione. Quella stagione è finita. Oggi è il momento di riaccelerare, siamo in uscita dall’emergenza più grave del dopoguerra” perchè “un Paese senza industria ne’ innovazione non ha futuro ed è per questo che stavolta sarà diverso. Lo Stato assicurerà una rapida transizione della produzione di acciaio verso livelli di sostenibilità ambientale e sociale: un terzo della produzione sara’ “verde”, ci sarà un forno elettrico e due impianti per il preridotto.

A partire dal Sud, si può produrre un acciaio verde ed ecosostenibile”. Arcuri sostiene anche che “abbiamo trovato un equilibrio ragionevole tra la decarbonizzazione e la tutela del lavoro. Serve un po’ di tempo, ma queste variabili si possono conciliare. Non è vero che l’area a caldo possa assicurare occupazione solo a danno della salute. Con le migliori tecnologie e il ricorso ai forni elettrici si puo’ essere competitivi e avere cura della salute dei posti di lavoro. Altrimenti, a cosa servirebbe lo Stato?”.

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