Donazzan (FdI) solidarizza con i picchiatori fascisti di Casapound arrestati, Facebook rimuove il post
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Donazzan (FdI) solidarizza con i picchiatori fascisti di Casapound arrestati, Facebook rimuove il post

Ma l'assessora del Veneto non ci sta: "Esigo che siano eliminate le limitazioni alla pagina social ed il post sia ripristinato"

Elena Donazzan
Elena Donazzan
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17 Dicembre 2020 - 20.32


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L’assessora regionale al lavoro alla Regione Veneto ha pubblicato sulla sua pagina Facebook un post di solidarietà per gli esponenti di Casapound e Blocco Studentesco arrestati per l’irruzione in un istituo scolastico di Firenze dove hanno strattonato insegnanti e preside. 
Facebook,per tutta risposta, ha censurato questa chiara apologia di fascismo, e Donazzan ha addirittura il coraggio di lamentarsi: “Ho solamente espresso la solidarietà a questi ragazzi, arrestati per un volantinaggio in una scuola contro l’attuale governo. Una manifestazione repressa con una pesante limitazione della libertà personale a carico di studenti senza precedenti penali, e con l’apparente motivazione dell’adesione ad un orientamento politico. Il problema è che non c’è giustizia se si arrestano dei ragazzi per le loro idee, e non c’è libertà se si permette a qualcuno di decidere cosa è giusto pubblicare e cosa no”. 
“La verità” prosegue l’esponente di Fdi, “è che stiamo vivendo un clima da dittatura. Non accetto che un algoritmo o non meglio identificati moderatori di un ente privato, nascondendosi dietro generici standard della community decidano cosa un esponente politico ed un cittadino possono o non possono dire e a chi possono esprimere la propria solidarietà”.
Per questo “ho dato mandato di scrivere a Facebook, perché esigo che siano eliminate le limitazioni alla pagina social ed il post sia ripristinato. Se ciò non accadrà valuterò di adire le vie legali per tutelare la mia libertà di pensiero e di espressione”, conclude Donazzan. Nello specifico, nel post cancellato l’assessore scrive: “Libertà? Un concetto che la sinistra interpreta con la forza della dittatura del pensiero. E così dei ragazzi colpevoli di aver espresso liberamente il proprio pensiero su questo governo vengono arrestati! Sì, arrestati! Indegno clima da dittatura”.

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