In Campania i sub donano bombole di ossigeno per i malati di Covid
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In Campania i sub donano bombole di ossigeno per i malati di Covid

L'iniziativa del Centro Campi Flegrei e della Capitaneria di porto di Napoli per aiutare le persone che si curano a casa

Bombole di ossigeno
Bombole di ossigeno
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19 Novembre 2020 - 10.16


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Nei giorni scorsi, Federfarma aveva dato l’allarme per la carenza dei fusti. Si sono quindi mobilitati anche gli appassionati di diving, in particolare il Centro Sub Campi Flegrei di Pozzuoli (Napoli) ha organizzato la raccolta delle bombole di ossigeno per la donazione ai malati di Covid curati in casa. Anche la Capitaneria di porto di Napoli ha offerto alla Croce rossa cittadina “bombole per chi ha realmente bisogno”.

E’ su Facebook che è partito il tam tam. “Appello ai colleghi dei diving, – si legge nel post pubblicato qualche giorno fa sulla pagina social del Centro Sub Campi Flegrei. – La pandemia ha causato una forte carenza di bombole di ossigeno. In Campania potete consegnare le vostre alle Capitanerie di Porto. In questi giorni erano tantissime le telefonate ricevute al diving di persone disperate che ci chiedevano come fare. Oggi abbiamo consegnato le nostre alla Capitaneria di porto di zona. #centrosubcampiflegrei #insiemecelafaremo”.

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Un’altra iniziativa di solidarietà dal basso che rientra nella più ampia campagna del “tampone sospeso”.

Per i pazienti Covid che vengono curati a domicilio, l’ossigeno, infatti, è un farmaco cruciale. Ma la carenza di bombole, normalmente dispensate dalle farmacie, si è fatta sentire pesantemente nelle ultime settimane. Specie in alcune regioni, come ha messo in evidenza il monitoraggio di Federfarma. 

La Campania si è attrezzata subito: con una ordinanza del 6 novembre ha autorizzato i medici di famiglia a prescrivere i cosiddetti concentratori, ossia macchine che aumentano la concentrazione di ossigeno nell’aria da somministrare ai pazienti Covid a domicilio attraverso caschetti. E anche le grandi bombole di ossigeno liquido normalmente dispensato dalle Asl solo ai pazienti con patologie respiratorie croniche in alternativa alle bombole di ossigeno gassoso normalmente reperibili in farmacia.

“La scorsa settimana la situazione da noi è stata drammatica”, racconta il presidente di Federfarma Campania Nicola Stabile. “La Regione è intervenuta mettendo a disposizione della collettività tutte le tipologie di bombole in commercio. Oggi siamo ancora in situazione critica, ma meno difficile di sette giorni fa”.

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E aggiunge che le richieste di ossigeno nelle farmacie sono tantissime, e arrivano anche da persone non contagiate, ma che per paura vorrebbe approvvigionarsene. Uno dei motivi – questo – che spinge molti a non restituire i fusti vuoti o non utilizzati. E infatti sono i contenitori a mancare e non “l’ossigeno – conferma l’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) – che viene prodotto in Italia in quantitativi dieci volte superiori alla richiesta del territorio”.

 

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