Per l'immunologa Viola: "Prudenza sul vaccino, non è ancora fatta. La vera sfida è la distribuzione"
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Per l'immunologa Viola: "Prudenza sul vaccino, non è ancora fatta. La vera sfida è la distribuzione"

Lo dice, in un’intervista a La Stampa, l’immunologa dell’Università di Padova Antonella Viola.

Immunologa Viola
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10 Novembre 2020 - 08.39


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“Solo alla fine della fase tre potremo vedere tutti i dati e fare una valutazione completa […]. Ci vorrà ancora un mese. Poi il risultato della sperimentazione andrà vagliato dall’authority americana sia per l’efficacia che per la sicurezza”. Lo dice, in un’intervista a La Stampa, l’immunologa dell’Università di Padova Antonella Viola.

Viola sottolinea che Pfizer-Biontech è “un vaccino promettente per varie ragioni”:

“Prima di tutto, rispetto a quello di Oxford, sembra proteggere non solo dai sintomi, ma anche dall’infezione. E poi è semplice, economico, duttile se il virus mutasse, e utilizzabile a temperatura ambiente. Si basa su un pezzetto di Rna che serve a produrre la proteina Spike, il principale antigene del virus […]. Se tutto andrà bene entro l’anno produrranno 50 milioni di dosi, ma bisogna vedere a chi le daranno. Probabilmente il primo mercato saranno gli Stati Uniti e in Italia arriverà in primavera”.

L’immunologa sottolinea infine il nodo dell’organizzazione e delle tempistiche necessarie a distribuire il vaccino in Italia. “Vaccinare un Paese non è un’operazione facile”, avverte.

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