"Avete preferito il Billionaire alla nostra salute", dopo il servizio di Report scoppia la polemica in Sardegna

Fanno discutere le dichiarazioni del capogruppo sardo di Forza Italia: "Ad agosto i contagi salivano, lo sapevamo ma abbiamo rischiato".

Briatore al Billionaire
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10 Novembre 2020 - 11.19


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Uno striscione“Avete preferito il Billionaire alla nostra salute”, apposto sulla sede della presidenza della Regione in viale Trento a Cagliari.

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Monta la protesta dopo le parole di Angelo Cocciu, capogruppo di Forza Italia nel Consiglio regionale, in un’intervista a Report che sta facendo rumore in queste ore, illustra i retroscena dell’ordinanza che a inizio agosto ha permesso che restassero aperti locali da ballo e discoteca sull’isola, fino al 16 agosto.

Dieci giorni di apertura in più in Sardegna, dopo la decisione in senso contrario del governo: “Mi sono arrivate tante telefonate, gestori che ci chiedevano di tirare qualche giorno in più. Billionaire e Phi Beach avevano per esempio contratti stratosferici con dj importanti”

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“Si trattava di lasciare aperte le discoteche solo qualche giorno in più, fino a Ferragosto: lo sapevamo che i contagi stavano salendo, abbiamo rischiato” ha detto Cocciu a Report su Raitre. “Non volevamo tenere aperte le discoteche fino al 31 agosto, così avremmo ammazzato la Sardegna: era questione di uno o due giorni”, dice il noto esponente azzurro.

Forza Italia fa parte della maggioranza che in Regione sostiene il presidente Christian Solinas.

In quei giorni intorno a Ferragosto il virus aveva già ripreso la sua corsa. Dopo mesi di calma quasi piatta, pian piano i nuovi casi di Covid-19 iniziarono ad aumentare in maniera preoccupante. Parlando a Report e ricordando le giornate precedenti all’ordinanza che teneva aperte i locali e le discoteche, il politico spiega: “Mi sono arrivate tante telefonate, gestori che ci chiedevano di tirare qualche giorno in più. Billionaire e Phi Beach avevano per esempio contratti stratosferici con dj importanti”.

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Venne chiesto al presidente qualche giorno di apertura in più. Al 7 agosto risale il Dpcm governativo che chiudeva a livello nazionale le discoteche ma che lasciava libere le Regioni di agire diversamente con proprie ordinanze specifiche. L’11 agosto il governatore Christian Solinas adottò quindi un’ordinanza che le teneva aperte, valida sino al 31 agosto. Passato il Ferragosto si corse ai ripari e il 16 l’ordinanza venne revocata.

In pratica si decide di aprire, forse sapendo sapendo che sarebbe stato solo per quei pochi giorni, il picco della stagione turistica. “Non di più” spiega Cocciu, “altrimenti avremmo ucciso la Sardegna”. In che senso? “A quel punto i contagi stavano salendo parecchio, non potevamo stare aperti certo fino al 31. Questo lo sapevamo benissimo”.

Il coordinatore di Forza Italia in Sardegna, Ugo Cappellacci, si è immediatamente dissociato dalle parole di Cocciu. “Non corrispondono in nessun modo al punto di vista del partito, degli assessori e dei consiglieri regionali di Forza Italia”, dice il deputato (ed ex governatore) Cappellacci. Il percorso politico-amministrativo delle ordinanze, spiega, “è sempre stato accompagnato dai pareri del comitato tecnico-scientifico, mai dalla valutazione di interessi né si è mai preferito l’interesse economico di terzi al diritto alla salute dei cittadini”. 

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La polemica politica è inevitabile. Come potrebbe essere altrimenti? Di mezzo c’è la salute pubblica.

Pesantissimo l’attacco del M5s. “Purtroppo, molte volte, per capire chi si ha di fronte, è necessario che la verità ci venga sbattuta in faccia” scrive su Facebook Paola Deiana, deputata pentastellata eletta nel nord dell’isola alle politiche del 2018. Il video che posta è “rivelatore della scelleratezza, del cinismo e della meschinità di questa giunta”

“Solinas – continua Deiana – ha scelto con coscienza di ascoltare i gestori delle discoteche che avrebbero pagato penali salatissime di centinaia di migliaia di euro alle star del divertimento se non si fossero esibiti. Questa Giunta Regionale è una vergogna senza fine, con idee esigue e confuse, ma soprattutto, questo è un governo regionale che prima della salute dei sardi mette al centro gli interessi politici”.

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