Bozza del Dpcm: coprifuoco dalle 22 e lockdown quasi totale nelle zone rosse
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Bozza del Dpcm: coprifuoco dalle 22 e lockdown quasi totale nelle zone rosse

Stop alla mobilità tra Regioni rosse e gialle, consentito tra quelle verdi. All'interno delle regioni rosse vietata anche la mobilità interna e sono chiusi bar e ristoranti, ma i negozi rimangono aperti

Il Premier Giuseppe Conte
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3 Novembre 2020 - 08.50


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Dalla bozza del nuovo Dpcm che Giuseppe Conte annuncerà stasera, si evince che è confermato lo stop agli spostamenti tra Regioni rosse e/o gialle, cioè a rischio elevato e medio, e libertà di circolazione solo in quelle verdi.
Sembra confermato anche il coprifuoco a partire dalle 22 fino alle 5 del mattino, con spostamenti motivati solo da comprovate esigenze lavorative, da situazioni di necessità ovvero per motivi di salute. “È in ogni caso fortemente raccomandato a tutte le persone fisiche, per tutto l’arco della giornata, di non spostarsi, con mezzi di trasporto pubblici o privati, salvo che per esigenze lavorative, di studio, per motivi di salute, per situazioni di necessità o per svolgere attivita’ o usufruire di servizi non sospesi” si legge nella bozza. 
“Le disposizioni del presente decreto si applicano dalla data del 5 novembre 2020, in sostituzione di quelle del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 24 ottobre 2020, e sono efficaci fino al 3 dicembre 2020”. 
Nelle aree ad alto rischio che ricadono negli scenari 3 e 4 indicati nel documento dell’Iss – quelle caratterizzate da uno scenario di ‘elevata gravità e quelle nelle quali ci sono situazioni di “massima gravità” – “è vietato ogni spostamento in entrata e uscita dai territori”. È quanto prevede la bozza del nuovo Dpcm secondo il quale il provvedimento – che sarà adottato con ordinanze del ministro della Salute – può riguardare intere “Regioni o parti di esse”. La differenza tra le zone che ricadono nello scenario 3 e in quelle che rientrano nel 4 sta nel fatto che in queste ultime sono vietati anche gli spostamenti “all’interno dei medesimi territori”, dunque a livello comunale e provinciale.
Le “ulteriori misure di contenimento del contagio” nelle Regioni, o in parte di esse, che ricadono nello scenario di rischio 3 o nello scenario di rischio 4 entrano in vigore “con ordinanza adottata dal Ministro della salute d’intesa con il presidente della Regione interessata”.
La verifica del ministero della Salute dei presupposti che pongono una Regione nello scenario 3 (“elevata gravità e livello di rischio alto”) o nello scenario 4 (“massima gravità e livello di rischio alto”) avviene con “frequenza almeno settimanale”. Le ordinanze “sono efficaci per un periodo minimo di 15 giorni e comunque non oltre la data di efficacia del presente decreto”, si legge ancora nella bozza.
Stop anche alle attività dei negozi e mercati nelle regioni, province e comuni a massimo rischio. Lo prevede la bozza del Dpcm all’articolo 1 ter. “Sono sospese le attività commerciali al dettaglio, fatta eccezione per le attività di vendita di generi alimentari”. Il provvedimento ferma anche i mercati, tutte le attività di bar e ristorazione (salvo la consegna a domicilio l’asporto consentito fino alle 22) e le attività sportive.
Resta invece consentita l’attività motoria “in prossimità della propria abitazione” e con obbligo della mascherina e l’attività sportiva “esclusivamente all’aperto e in forma individuale”.
Per le aree ad alto rischio restano invece aperti i negozi ma chiudono bar e ristoranti. Limitato in queste zone anche “ogni spostamento con mezzi di trasporto pubblici e privati in un comune diverso da quello di residenza” salvo esigenze di lavoro, studio, salute e necessità.
Il viceministro della Salute Pierpaolo Sileri chiarisce che “i lockdown non saranno come a marzo e le misure avranno una durata temporanea. Serve un minimo indispensabile di due o tre settimane”.

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