Il sociologo De Masi: "I fatti di Napoli sono un sintomo del malessere nei confronti di De Luca"
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Il sociologo De Masi: "I fatti di Napoli sono un sintomo del malessere nei confronti di De Luca"

Lo studioso parla delle violenze e critica il presidente della regione: "Il suo comportamento è stato sciagurato. Non ha fermato il coronavirus. Ora è costretto a strafare per non farsi rimproverare"

Il sociologo Domenico De Masi
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24 Ottobre 2020 - 15.25


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C’è la rabbia, ci sono i fascisti. Ma questa volta per molti risono i modi spicci di De Luca che hanno contribuito ad esasperare gli animi.
“Quanto accaduto ieri a Napoli è sicuramente il sintomo di un malessere diffuso che ci accomuna, una situazione di esasperazione, come del resto sta avvenendo in tutta Italia, ma soprattutto è un segnale di insofferenza nei confronti del governatore De Luca. La manifestazione è stata, infatti, organizzata sotto il Palazzo della Regione”.
E’ quanto ha dichiarato dal sociologo Domenico De Masi.
“Il suo comportamento è stato sciagurato – ha aggiunto – Non è riuscito a fermare il coronavirus. Ora è costretto a strafare per non farsi rimproverare. Ha fatto tutto prima degli altri. Ha chiuso scuole, negozi. Ha creato, insomma, le reazioni prima degli altri. Ma Napoli, se si rilegge la sua storia, ha una consuetudine ad organizzare il dissenso, anche in forma irrazionale”.
“A Napoli – ha ricordato De Masi- sono sempre scoppiate le prime rivolte, ma sono anche state le prime a finire. Durante il Risorgimento ci sono state le 10 Giornate di Brescia, Milano ha avuto le sue 5 Giornate, Napoli nel 1943, ce ne sono state solo 4. Siamo stati più parsimoniosi, al quarto giorno i napoletani sono tutti sono ritornati a casa”.

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