Il comune di Tivoli (Roma) vieta di chiedere l'elemosina: la protesta del Pd

Nella città della provincia romana il sindaco è Giuseppe Proietti, sostenuto da liste civiche che guardano a destra: "'È esempio, terribile, di quanto la rincorsa al populismo generi mostri".

Il sindaco di Tivoli Giuseppe Proietti
Il sindaco di Tivoli Giuseppe Proietti
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23 Ottobre 2020 - 20.11


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Una cosa incredibile che avremmo volentieri lasciato alla destra: “L’approvazione della modifica del regolamento della Polizia urbana del comune di Tivoli è l’esempio, terribile, di quanto la rincorsa al populismo generi mostri”.
Così commentano Bruno Astorre, segretario regionale del Partito Democratico, e Marco Vincenzi, presidente del gruppo Pd in Consiglio regionale, l’approvazione da parte della maggioranza del comune di Tivoli – guidato da Giuseppe Proietti – delle modifiche al regolamento di Polizia Urbana che vietano, tra le altre cose, di chiedere l’elemosina.
“Il sindaco di Tivoli dà vita a un provvedimento anti-poveri che smaschera, se ancora ce ne fosse stato bisogno, la vera anima del ‘civico’ Proietti: nel più perfetto stile delle peggiori destre, quelle intolleranti e ipocrite, il sindaco tiburtino vuole vietare l’elemosina, multando coloro che vengono trovati a chiedere pochi euro per sopravvivere. Un atto che, inserito in un regolamento che si occupa anche di decoro urbano, equipara i poveri ai rifiuti illegalmente abbandonati per strada oppure ai panni stesi alle finestre. ‘Cose’ che infastidiscono i ben pensanti, i bravi cittadini e non persone che non siamo capaci di integrare nel tessuto sociale, lavorativo, economico. Invece di vietare questa piccola forma di richiesta d’aiuto e di solidarietà, il sindaco di Tivoli dovrebbe preoccuparsi di rafforzare le politiche sociali di sostegno e integrazione del suo Comune, in modo di aiutare le persone in difficoltà, certamente non punirle- concludono Astorre e Vincenzi- Vogliamo ricordare al sindaco Proietti che l’elemosina non molesta non è un reato, che vietarla è anticostituzionale, ma soprattutto che, in un’Italia sempre più povera e in crisi, il suo atto appare sproporzionato, anzi crudele”.

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