La rivoluzione di Francesco: "Le coppie omosessuali sono legittime, serve una legge sulle unioni civili"

Parole che faranno discutere, pronunciate nel corso di un'intervista rilasciata per il documentario "Francesco" realizzato dal regista americano Evgeny Afineevsky

Papa Francesco
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21 Ottobre 2020 - 15.20


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Parole che avranno un’eco gigantesca, e che gli attireranno le solite polemiche: nel corso di un’intervista rilasciata per il documentario “Francesco” realizzato dal regista americano Evgeny Afineevsky e che è stato presentato al Festival del Cinema di Roma, il Pontefice afferma: “Le persone omosessuali hanno il diritto di stare in famiglia. Sono figli di Dio. Serve una legge sull’unione civile, per dare loro una copertura legale”. 
Papa Francesco ha sostenuto per la prima volta le unioni civili tra persone dello stesso sesso. Il “sì” del Papa è arrivato a metà del film, che approfondisce i temi a lui più cari, tra cui l’ambiente, la povertà, le migrazioni, la disuguaglianza razziale e di reddito, e le persone più colpite dalla discriminazione. Mentre era arcivescovo di Buenos Aires, Francesco aveva approvato le unioni civili per le coppie gay come alternativa ai matrimoni tra persone dello stesso sesso. Tuttavia, non si era mai espresso pubblicamente a favore delle unioni civili come Papa.

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Nel documentario si parla di tutti i disastri che colpiscono la nostra Terra: si va dalla pandemia all’ecologia, dagli abusi sessuali all’omofobia, dai muri costruiti per dividere fino all’ingiustizia della povertà, dal razzismo all’emancipazione femminile. E tutto questo insieme ad interviste esclusive con Papa Francesco e grandi personaggi in giro per il mondo. Spiega Afineevsky: “Quando ho fatto il film sulla Siria (Cries From Syria, Winter on Fire ndr) e sull’Ucraina ho come avuto voglia di speranza e ho pensato al Papa che con i suoi interventi ha toccato tutti gli argomenti dolorosi del presente.  Si può dire anzi che in questo senso questo documentario non è su lui, ma sui disastri del mondo”.

Il regista riceverà in Vaticano il Kinéo Movie for Humanity Award: “Sono stato toccato da lui non come Papa, ma come persona. Lui è un vero gesuita, un uomo d’azione, ma anche un vero leader una cosa che manca molto oggi”. Tra i momenti più toccanti di questo film, la telefonata del Papa Francesco a una coppia di omosessuali, con tre figli piccoli a carico, in risposta ad una loro lettera in cui mostravano il loro grande imbarazzo nel portare i loro bambini in parrocchia. Il consiglio di Papa Bergoglio a Mr. Rubera, raggiunto appunto telefonicamente,  è stato quello di portare i bambini comunque in parrocchia al di là degli eventuali giudizi.

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Molto bella poi la testimonianza di Juan Carlos Cruz, vittima e attivista contro gli abusi sessuali oggi presente alla Festa di Roma insieme al regista. “Quando ho incontrato Papa Francesco mi ha detto quanto fosse dispiaciuto per quello che era successo. Juan, è Dio che ti ha fatto gay e comunque ti ama. Dio ti ama e anche il Papa poi ti ama”. Nel film, prodotto in parte con la UCLA School of Theater,
Film and Television e che avrà la sua prima negli Stati Uniti al Savannah Film Festival, a cui seguiranno le proiezioni al Fort Lauderdale International Film Festival, tante le interviste esclusive oltre quella a Sua Santità Papa Francesco. Intervengono infatti: Sua Santità Papa Emerito Benedetto XVI, Sua Eminenza Cardinale Luis Antonio Tagle, Sua Eccellenza Arcivescovo Charles Scicluna, Josè Ignacio Bergoglio nipote del Papa, Mauro Garofalo, Daniela Pompei e Alberto Quattrucci della Comunità di Sant’Egidio e Suor Norma Pimentel al servizio dei migranti al confine tra USA e Messico.

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