Prima la festa, poi la paura per un possibile focolaio per fortuna rivelatasi infondata. A Taranto un dirigente dell’Asl ha festeggiato il compleanno in ufficio ai primi di ottobre, senza rispettare il protocollo anti-contagio; ignorati, infatti, il distanziamento e l’utilizzo di mascherine. Dopo però ha scoperto di essere positivo al Coronavirus e i 40 dipendenti invitati sono stati messi in quarantena prima di tornare a lavoro, una volta accertata la loro negatività al test.
Stesso episodio a Bari – Gli interessati erano tutti lavoratori dell’area amministrativa, per fortuna toccata dal regime di smart working e per questo meno affollata. Non è il primo caso in Puglia in cui il personale medico commette una leggerezza e non rispetta le norme per evitare la diffusione del Coronavirus. Qualche giorno fa un episodio analogo si era verificato a Bari, in un reparto dell’ospedale pediatrico Giovanni XXIII. Anche in quel caso 20 tra medici e infermieri avevano partecipato a una festa nella struttura durante l’orario di servizio, con tanto di foto sui social a documentare l’accaduto. Dopo la scoperta di una positività, tamponi e quarantena per decine di persone.
L’allarme dell’Ordine – Episodi di indisciplina allarmanti. Per questo il presidente dell’Ordine dei medici della Puglia, Filippo Anelli, si è sentito in dovere di raccomandare ai colleghi di “limitare i contatti interpersonali e rispettare in modo scrupoloso le regole anti-contagio, perché i medici sono i primi a dover dare l’esempio nell’indossare correttamente le mascherine, mantenere il distanziamento sociale e igienizzarsi le mani”.
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