Gli oscurantisti Lefebvriani contro il Papa: "La preghiera con le altre religioni è un frutto avvelenato e massonico"
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Gli oscurantisti Lefebvriani contro il Papa: "La preghiera con le altre religioni è un frutto avvelenato e massonico"

La fraternità sacerdotale contro la preghiera intereligiosa organizzata da Papa Francesco: "Un'empietà che va contro il primo comandamento"

Papa Francesco e il Grande Imam di al-Azhar
Papa Francesco e il Grande Imam di al-Azhar
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14 Maggio 2020 - 15.20


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I Lefebvriani, comunità sacerdotale tradizionalista, hanno da sempre un approccio ‘medievale’ alla religione: rifiutano categoricamente lo scambio interreligioso, considerandolo empio e contrario al primo comandamento, e mantengono un atteggiamento colonialista nei confronti degli uomini di religioni diverse, insistendo sulla necessità di convertirli al cristianesimo.
Non potevano quindi essere d’accordo con la giornata di preghiera e digiuno per la fine della pandemia da coronavirus celebrata oggi da cristiani, ebrei e musulmani in tutto il mondo, definendola il ‘frutto avvelenato’ della dichiarazione sulla “fratellanza umana” siglata da Papa Francesco e dal grande imam di al-Azhar nel 2018 ad Abu Dhabi, nonché del Concilio vaticano II (1962-1965). 
I Lefebrvriani uscirono dalla Chiesa proprio in polemica con le aperture conciliari e tuttora si trova in situazione scismatica, ha dedicato all’appuntamento odierno un commento sul proprio sito internet nel quale afferma che “la causa principale di questo tipo di iniziativa risale ai testi del Concilio Vaticano II, in particolare alla Dichiarazione sulla libertà religiosa (Dignitatis humanae, 7 dicembre 1965). La dottrina di questo documento porta a un certo indifferentismo, dal momento che relativizza la necessità di appartenere alla Chiesa cattolica per essere salvati. Inoltre, il Concilio inaugura un dialogo con le religioni cristiane attraverso il Decreto sull’ecumenismo (Unitatis redintegratio, 21 novembre 1964) e con le religioni non cristiane attraverso la Dichiarazione sui rapporti della Chiesa con loro (Nostra aetate , 28 ottobre 1965). L’effetto di questi orientamenti è dissolvere lo spirito missionario in infiniti ‘dialoghi’ che corrompono la volontà di convertire gli uomini a Gesù Cristo. Un traguardo importante è stato raggiunto il 27 ottobre 1986, quando Papa Giovanni Paolo II ha riunito 130 rappresentanti di varie religioni ad Assisi, per pregare per la pace nel mondo. Mons. Marcel Lefebvre denunciò l’iniziativa come un attacco al primo comandamento di Dio, all’unicità della salvezza che non si trova altrove che in Gesù Cristo. Successivamente si sviluppò uno ‘spirito di Assisi’ – come esiste uno ‘spirito del Concilio’ – che ispirò incontri simili in tutto il mondo. Papa Benedetto XVI ha organizzato un tale incontro a Roma il 6 aprile 2011, ma sopprimendo il momento della preghiera comune. Papa Francesco, in occasione del trentesimo anniversario della riunione di Assisi, vi ha riunito nuovamente, il 20 settembre 2016, 450 dignitari di 9 diverse religioni. Ma Papa Francesco sta ora implementando una nuova dimensione dell’ispirazione conciliare iniziale. Il 4 febbraio 2019, ad Abu Dhabi, ha firmato con il Grande Imam dell’Università Al-Azhar un ‘Documento sulla fratellanza umana per la pace mondiale e la convivenza comune’. Il testo – affermano i lefebvriani – è stato giustamente denunciato come empietà, poiché afferma che ‘il pluralismo e la diversità di religione’ sono frutto della ‘Sapienza divina’”.
La fraternità sacerdotale San Pio X – questo il nome ufficiale – conclude puntando il dito, in particolare, contro il sostegno dell’Onu alla odierna giornata di preghiera. “La ‘comunione’ con le Nazioni Unite segna una nuova tappa nello sviluppo di una concezione globalista della religione. Papa Francesco, nella linea diretta del Concilio che ne ha depositato il seme, concepisce la religione cattolica come una sorta di movimento di animazione della democrazia universale – o MASDU, secondo la formula del padre Georges de Nantes. Questo è il motivo per cui moltiplica le iniziative sul piano terreno, trascurando seriamente il suo dovere di vicario di Cristo. Ciò corrisponde all’obiettivo perseguito dalla massoneria sin dalla sua fondazione. L’umanità deve sostituire la Chiesa e il cristianesimo. E’ la società della salvezza universale. I diritti umani devono sostituire il Vangelo. La forma terrena del regno di Dio è la democrazia mondiale. La Chiesa non è altro che una ONG tra le altre, garantendo il contributo di una vaga spiritualità a coloro che credono in Dio”.

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