I vigliacchi fascisti imbrattano con le svastiche i monumenti ai caduti della Resistenza
Top

I vigliacchi fascisti imbrattano con le svastiche i monumenti ai caduti della Resistenza

In Liguria, Emilia Romagna, Sicilia e anche in altri luoghi simbolo della Resistenza sono comparse svastiche e slogan fascisti

Una svastica su un monumento ai caduti
Una svastica su un monumento ai caduti
Preroll

globalist Modifica articolo

25 Aprile 2020 - 16.37


ATF

Continuano le provocazioni fasciste nel giorno della Liberazione: dopo la bandiera della Rsa a Verona, anche in Liguria e in Emilia-Romagna ci sono stati degli episodi di vilipendio di alcuni luoghi-simbolo della Resistenza, deturpati con delle svastiche. 
In Liguria, sono state imbrattate con svastiche le lapidi dedicate ai Martiri del Turchino, a Mele, e quella dedicata ai Combattenti partigiani di Ceranesi. Scritte e simboli inneggianti al fascismo sono stati tracciati, nella notte, sul Monumento ai Caduti situato nel parco della Resistenza e su alcuni edifici comunali a Ozzano dell’Emilia, (Bologna).
Vilipendio anche a Marsala, dove con vernice spray nera è stata imbrattata la targa che il Comune, su richiesta dell’Anpi, ha fatto installare alcuni anni fa nel parco giochi attrezzato sul lungomare Boeo in ricordo di tre partigiane marsalesi (Francesca Alongi, Bice Cerè e Grazia Meningi), due delle quali rimaste uccise durante la Resistenza. Accanto, su uno dei blocchi in cemento che delimita l’area, è stata disegnata una svastica. 
Una serie di svastiche erano comparse, nella notte di venerdì, sui muri e sul selciato nei pressi del Municipio di Cavriago, nel Reggiano. Nel paese dove, nell’omonima piazza, c’è un busto di Lenin, è stata imbrattata anche un’auto della polizia municipale. “Vorrei che gli autori di questo ignobile gesto – ha detto il presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini – fossero costretti a venire con me domani al Sacrario dei Caduti di Marzabotto e a fissare uno ad uno i volti e i delle centinaia divittime innocenti trucidate dai nazifascisti. Tra queste, anche tanti bambini”. 

Native

Articoli correlati