Per rispondere “al più grande shock” dalla Seconda guerra mondiale, l’Europa deve usare tutta “la sua potenza di fuoco”, anche con l’emissione di titoli di debito comune. E’ quanto ha ribadito il premier Giuseppe Conte in un’intervista che apparirà domani sulla “Sueddeutsche Zeitung”.
“Stiamo vivendo il più grande shock dall’ultima guerra. E’ per questo che l’Europa deve dare una risposta che sia all’altezza degli eventi”, ha insistito ancora il premier, che nei giorni scorsi ha già concesso diverse interviste a tv e giornali tedeschi, spiegando il punto di vista dell’Italia sugli eurobond, osteggiati dalla Germania.
I titoli comuni cui pensa il governo italiano non rappresentano “una mutualizzazione di debiti passati o futuri, ma solo di quelli che stanno affrontando insieme questo sforzo straordinario”, è tornato a spiegare Conte, secondo cui “questa solidarietà è molto specifica e limitata nel tempo, ci rafforzerà enormemente sui mercati”.
“Il Mes in Italia ha una cattiva fama. Non abbiamo dimenticato che ai greci, nell’ultima crisi finanziaria, sono stati richiesti sacrifici inaccettabili perché ottenessero i crediti”, afferma il presidente del Consiglio.
“Molti Paesi europei hanno guardato finora soltanto ai propri vantaggi, la Germania ha “un bilancio commerciale superiore a quanto prevedano le regole dell’Ue” e con questo surplus non opera da locomotiva bensì da “freno per l’Europa”, ha aggiunto Conte, rilanciando la necessità dei Coronabond: “L’Ue ha bisogno di tutta la sua potenza di fuoco, nello specifico attraverso l’emissione di titoli comuni. Viviamo il più grande shock dalla guerra” e “a questo anche l’Europa deve dare una risposta”.
La lotta al Covid
Il virus è circoscritto nel centro-sud e ancora circola nel nord, soprattutto in Lombardia. E che fare nelle prossime settimane? Conte ha detto che non è ancora il tempo di allentare gli obblighi ma che la ripartenza inizierà dal 4 maggio.
Un piano per la ripresa – La ripresa “avverrà secondo un programma ben articolato, che contemperi la tutela della salute e le esigenze della produzione”. Scrive il premier Giuseppe Conte. “Sul fronte delle misure di tutela della salute, il governo continua a lavorare per implementare i Covid hospital, l’assistenza territoriale e usare al meglio le applicazioni tecnologiche e i test per riuscire a rendere sempre più efficiente la strategia di prevenzione e di controllo del contagio”, dice il premier.
“Gli effetti positivi di contenimento del virus e di mitigazione del contagio si iniziano a misurare, ma non sono ancora tali da consentire il venir meno degli obblighi attuali e l’abbassamento della soglia di attenzione”, chiarisce Conte. “Dovremo proseguire nel confronto con tutte le parti sociali e le associazioni di categoria per ribadire la comune volontà di rafforzare il protocollo di sicurezza nei luoghi di lavoro, già approvato lo scorso mese di marzo, e di continuare sulla strada del potenziamento dello smart working”.
“Nessuno si sottragga alle sue responsabilità” – In un’intervista al “Giornale”, il premier sottolinea che le task force sono “soltanto due: una per l’emergenza sanitari e una composta da esperti per la ripartenza, guidata da Vittorio Colao”. Parla poi delle risorse messe in campo per l’economia, che valgono 750 miliardi, e della discussione sulle “responsabilità” dell’emergenza in Lombardia, discussione che “andrà affrontata a tempo debito: nessuno si sottrarrà alle proprie responsabilità”, Definisce un eventuale governo di unità nazionale “molto improbabile in concreto” e dice di preferire un governo politico che dovrà rispondere agli elettori.
Mes, “sono fiducioso” – Sul Mes, ammette che il negoziato si annuncia difficile ma resta fiducioso: “Il governo e la maggioranza che lo sostiene sono compatti nel chiedere all’Europa di liberare la sua forza economica come fanno Cina e Stati Uniti, di mettere sul tavolo meccanismi nuovi per una risposta comune all’emergenza economica. Non abbiamo da affrontare un semplice compitino di matematica o una questione mercamente contabile”.
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