I ragazzi hanno bisogno di speranza. Oggi nella consueta videolezione, fra le innumerevoli anomalie di una connessione ballerina, che rende ogni collegamento una scommessa, avremmo dovuto parlare della Prima guerra d’Indipendenza, e invece abbiamo cercato di orientarci nella selva di annunci, messaggi e comunicazioni che arrivano dal governo e dai responsabili che stanno gestendo l’emergenza. Qualche giorno fa il Presidente del Consiglio aveva parlato di una fase 2 che avrebbe potuto iniziare dopo Pasqua, mentre nelle ultime ore il capo della Protezione Civile Borrelli ha allontanato questa prospettiva, aggiungendo che è molto probabile che rimarremo a casa ancora per molte settimane.
I ragazzi hanno bisogno di speranze, ma anche gli adulti, e gli anziani, insomma tutti noi che stiamo soffrendo le difficoltà di una clausura che comincia a pesare.
Stefano della 4a la pensa proprio così. Non è importante se poi fra due settimane scopriremo che non è finita, ma intanto abbiamo bisogno di credere in qualcosa, in questi giorni così pesanti, per poterli affrontare e vivere senza deprimerci.
Se si sta combattendo una guerra, anche se il gergo bellico in questo contesto non lo condivido, e tutti siamo impegnati nel combattimento, c’è assoluto bisogno che chi guida le operazioni sollevi il morale delle truppe e non faccia passare messaggi angoscianti, anche a costo di inventare delle pietose menzogne. Perché in questo momento abbiamo bisogno di speranza, sapendo che la speranza è il contrario della realtà, ma anche che un eccesso di realtà può essere soffocante, mortifero.
Nel mito greco di Pandora quando il vaso viene aperto e tutti i mali si disperdono nel mondo solo la Speranza rimane in fondo, a protezione e consolazione per tutto le sventure che affliggono gli esseri umani.
Se anche la speranza fosse un’illusione lasciateci coltivare l’idea che la fine dell’incubo è vicina e che presto potremo ritrovare la normalità perduta.
Se anche la speranza fosse un’illusione lasciateci coltivare l’idea che la fine dell’incubo è vicina
I ragazzi hanno bisogno di speranze, ma anche gli adulti, e gli anziani, insomma tutti noi che stiamo soffrendo le difficoltà di una clausura che comincia a pesare.
Antonio Rinaldis Modifica articolo
5 Aprile 2020 - 09.24
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