Dietro c’è l’ombra dio qualche mano criminale che, soprattutto al sud, possa esserci dietro le rivolte.
Ma è evidente che in un tessuto fragile come quello italiano questa ulteriore mazzata economica rischia di diventare una bomba sociale.
ministro per il Sud Peppe Provenzano che ha lanciato un allarme circostanziato.
“Ho paura che le preoccupazioni che stanno attraversando larghe fasce della popolazione per la salute, il reddito, il futuro con il perdurare della crisi si trasformino in rabbia e odio. Ci sono aree sociali e territoriali fragili ed esposte a qualsiasi avventura. Il bilancio pubblico si deve prendere cura dell’intero tessuto sociale. E lo deve fare adesso”.
“Con il Cura Italia abbiamo fatto molto, in pochi giorni la manovra di un anno. Ma ora dobbiamo mettere i soldi nelle tasche degli italiani a cui fin qui non siamo arrivati. Questa è la priorità del decreto di aprile. Così come va assicurata liquidità al sistema delle imprese per tenerlo in vita, bisogna tenere in vita la società. Liquidità anche per le famiglie, per chi ha perso il lavoro e non ha tutele” perché, avverte Provenzano, è “in gioco c’è l’ossatura della democrazia”.
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